Curioso caso che vede come protagonista Kyrie Irving, il play dei Boston Celtics, che nelle uscite televisive continua a dare il meglio di se con dichiarazioni al limite.
Dopo aver sostenuto, lo scorso anno, la teoria della terra piatta (per la quale abbiamo creato una t-shirt che potete acquistare da qui), quest’anno la stella ex-Cavs ha parlato così del giorno del ringraziamento dopo che un giornalista gli aveva augurato, appunto, buona festa:
“Io non celebro quella mer*a di festa, fan**lo il giorno del ringraziamento”
Dichiarazioni che hanno fatto il tam-tam sul web e che non hanno fatto piacere al commissioner NBA, tanto che Irving ha dovuto scusarsi immediatamente attraverso i canali di Twitter:
“Ho sbagliato parlando con frustrazione, non dovevo dire certe parole che in un contesto professionale non devono essere riferite. Non volevo mancare di rispetto alla festività e a coloro che lo festeggiano. Sono grato per il tempo che possiamo condividere con i nostri familiari.”
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Da tifoso biancoverde, devo dire sinceramente che pur apprezzando moltissimo Irving, rimpiango la leadership di Isaiah Thomas, o l'incontenibile e spregiudicata forza di Rozier-Brown-Tatum, senza limitazioni.
Si comincia già a parlare di trade, della sempre verde pista Anthony Davis e di quella nuova, più semplice e meno affascinante Bradney Beal.
Sul piatto c'è sempre la coppia J. Brown - M. Smart, più le tante scelte, che finora Danny Ainge è sempre riuscito a trattenere.
Ci sarebbe in realtà da chiedersi cosa si potrebbe ottenere da Irving - Hayward, visto come stanno andando le cose, ma bisogna avere fiducia nel progetto di quest'anno, anche se il geniale Brad Stevens non ha mai allenato tutto quel talento insieme e quando ci sono tanti campioni insieme, si può controllare fino ad un certo punto secondo me.
Non abbiamo ancora visto il meglio di Kyrie Irving e il recupero di Hayward è normale che sia lento e finalizzato più ai playoff che alla regular season.
Questo però dovrebbe essere il momento di vedere Irving fare 30 punti a partita sempre, non una partita sì e due no. Il talento non si discute, ma deve diventare il nuovo king of the fourth..
Poi del ringraziamento, sinceramente ...