“È il Grit ‘n Grind 2.0. Stanno giocando com’è nelle loro corde. Stanno giocando nel modo migliore per loro. J.B. ha capito bene cosa è perfetto per questo gruppo”
Queste sono le parole di David Fizdale, ora allenatore dei New York Knicks, sulla sua ex squadra, i Memphis Grizzlies. La franchigia del Tennessee è infatti una delle sorprese più positive di questo primo quarto di stagione. Con un record di 12-8 i ragazzi allenati da J.B. Bickerstaff sono stabilmente ai piani alti della combattutissima Western Conference. Alzi la mano chi se lo sarebbe aspettato un paio di mesi fa.
Fango e bruttezza
Negli ultimi anni Memphis ha avuto sempre la fama di squadra sporca, dura, rude, magari non bella da vedere ma tremendamente efficace. Dopo la scorsa, complicatissima stagione (solo 22 vittorie), i Grizzlies sono stati rivitalizzati dal Grit ‘n Grind. Memphis è infatti la squadra con il più basso pace (possessi per partita) della lega: solo 96.3.
Coach Bickerstaff è orgoglioso della cattiveria e della durezza dei suoi ragazzi:
“Vogliamo portare le persone nel fango e vedere se si sentono a loro agio in quel tipo di lotta. Tutti nella lega giocano allo stesso modo, poi arrivano qua ed improvvisamente è tutto diverso. Come lo gestisci?”
Dello stesso parere è Mike Conley, leader indiscusso della squadra insieme a Marc Gasol:
“Per venire a giocare qua a Memphis e vincere, ti devi adattare a cosa siamo e a chi siamo. Si sente che più la partita è brutta, più è fastidiosa per la maggior parte degli avversari. Questo è ciò che cerchiamo di ottenere”
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