Mentre i progressi della NBA nell’assumere personale femminile nei ruoli di front office o di allenatori continuano a vele spiegate, al punto tale da aver superato persino altri importanti sport professionistici americani in questa battaglia, rimangono tuttavia diverse perplessità da alcuni addetti ai lavori.
In un’intervista di Tim Struby di SB Nation infatti, un allenatore NBA, che ha preferito mantenere l’anonimato, ha suggerito come i giocatori, messi di fronte ad un attraente allenatore femminile, avrebbero potuto distrarsi dai loro obbiettivi.
Non puoi avere una bella donna nella NBA. I ragazzi ci si approccerebbero tutti i giorni. In generale l’NBA è un ambiente incredibilmente sessista. Ascolto i giocatori che parlano di donne, io ho persino una figlia e a volte è inquietante sentirli, ma non è una novità, non è peggiorato nel corso degli anni, nella nostra società ci sono uomini a disagio nel lavoro con le donne e diversi giocatori avrebbero un problema con esso.
Mentre numerose donne allenano squadre di pallacanestro maschile alle scuole superiori e persino a livello universitario, tuttora ci sono solo quattro assistenti allenatori nell’NBA.
Una di loro, Becky Hammon, attualmente ai San Antonio Spurs, è stata inoltre spesso definita come una potenziale candidata per il ruolo di head coach.
L’allenatore anonimo inoltre ha affermato nel corso dell’intervista che un atteggiamento patriarcale esiste ancora in molti ambienti differenti dallo sport.
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