7) CONNIE HAWKINS
I soprannomi di certo non vengono affibbiati ai giocatori casualmente, e questa regola è confermata da Connie Hawkins, nativo di New York, per l’esattezza di Brooklyn, quartiere che con il basket ha sempre dimostrato di avere un certo feeling;
La sua capacità di spiccare il volo fu determinante per affibbiargli il suo nome di strada presente già, quasi come un monito, all’interno del suo cognome.
Il falco veniva considerato un realizzatore esplosivo e versatile oltre che un ottimo rimbalzista, grazie alla sua ottima capacità di saltatore verticale.
Si fece le ossa nei playground newyorkesi con gente del calibro di Kareem Abdul-Jabbar e Earl Manigault, la carriera professionistica gli fu preclusa a causa di uno scandalo su alcune partite truccate, all’interno del quale venne fatto il suo nome (anche se poi si scoprì che Hawkins non centrava) mentre giocava per Iowa.
Un vero e proprio talento sprecato, a detta di molti una delle migliori ali forti mai uscite da New York.