3) RICK KIRKLAND
Il personaggio è di quelli che a leggerne la storia sembra uscito da un film di Quentin Tarantino, al Rucker Park lui c’era, c’è e ci sarà.
Il talento con la palla a spicchi non si può minimamente discutere, nato a Manhattan, seppe far emergere le sue doti fin dall’high school a Charles Evans, le chiamate al college non si fecero attendere e lui si convinse ad andare al Kittrell College in North Carolina.
Fino a questo punto della sua vita l’unica cosa particolare sembrano essere le sue statistiche ad allacciata di scarpa, 41 punti a partita, ma è al momento della chiamata al draft del 1969 che la storia prende una piega particolare.
Sembra aver infatti rifiutato un contratto con i Chicago Bulls con la giustificazione che ai tempi, avrebbe guadagnato molto di più continuando a spacciare sostanze stupefacenti.
Come dargli torto visto che puntualmente arrivava al Rucker in Roll Royce tale e quale ad un gangster.
Nel 1971 viene però incarcerato per la prima volta, la seconda permanenza dietro le sbarre dal 1981 al 1988 viene addolcita dal conseguimento di due record nella lega federale per carcerati, riesce infatti a segnare 100 punti in una partita e 135 in un’altra, cose che neanche Wilt.
E qui arriva la redenzione: uscito di galera decide di diventare un educatore ed organizzare una campagna per aiutare i giovani a comprendere le proprie abilità e obbiettivi tramite il basket (“School of skillz”), il progetto parte da Harlem negli anni 90 e si espande, Rick infatti viaggia in tutti gli Stati Uniti.
Semplicemente unico, per approfondire il personaggio il documentario “Doin It In The Park for lovely Pee Wee quotables” è consigliato.