Il playground per la maggior parte degli appassionati di pallacanestro d’oltre oceano ha sempre avuto un significato iconico e sacro.
Quelli che per noi non sarebbero altro che dei semplici campetti di periferia con le righe sbiadite e le retine strappate, nel paese natale del gioco del dottor Naismith, nel corso di decenni hanno raggiunto uno status che va ben oltre la normale concezione di un semplice terreno di gioco (per l’appunto letteralmente il playground).
Il retaggio leggendario, all’interno del quale noi posteri possiamo attingere, si compone principalmente dei racconti più o meno romanzati e attendibili dei testimoni oculari dei fatti, e si intreccia palesemente con la cultura afroamericana.
Ma questa aurea mistica che viene associata a diversi campi è senza dubbio legata ai miti e alle leggende che li hanno fatti vivere e che li hanno resi tali.
Le loro storie non sono facili, ma sono maledettamente affascinanti e meritano di essere raccontate e ascoltate, perché ci mostrano un lato della pallacanestro lontana anni luce dai riflettori dell’NBA (anche se la lega è attrice secondaria di molte di queste storie), e ci immerge invece nelle parti più emarginate e abbandonate delle metropoli USA.
Andiamo quindi ad illustrare quali sono stati i migliori giocatori da playground nella storia del basket stelle strisce, ponendo però una semplice ma restrittiva regola: non andremo a considerare quelle che sarebbero diventate future stelle NBA, altrimenti l’elenco avrebbe dovuto senz’altro nominare tra i tanti Kareem Abdul Jabbar, Earl “The Pearl” Monroe oppure Nate Archibald, Dottor J. e ancora altri…