(17-9) Golden State Warriors 129-105 Cleveland Cavaliers (5-19)
Probabilmente, se LeBron James non avesse lasciato l’Ohio direzione Los Angeles, questa partita si sarebbe giocata il 25 di dicembre. Il rematch delle ultime 4 finali NBA vede uscire vincitori, quasi per scontato, i Golden State Warriors, che pure devono faticare più del previsto contro dei super-combattivi Cavaliers.
Curry è in formissima e si vede: il numero 30 è già a quota 16 punti a fine primo quarto, con 4 triple a segno:
Cleveland non si fa però intimorire e resta a contatto con gli avversari. Anzi, nel secondo periodo i ragazzi di Larry Drew tirano fuori l’orgoglio e segnano un incredibile parziale da 39 punti: i Cavs iniziano a bombardare il canestro avversario di triple. Osman, Clarkson e chi più ne ha più ne metta. I padroni di casa chiudono a metà partita, sulle ali di un parziale di 13-3 e vanno a riposo, a sorpresa, avanti di 8 lunghezze.
Curry sente però in particolar modo la sfida e rientra in campo nel terzo quarto riprendendo da dove aveva lasciato: triple. Golden State apre a sua volta un parziale da 22-6. KD, con una tripla che ricorda molto quella delle ultime Finals, dà il +9 ai suoi:
Golden State amministra fino al termine, guidata ancora da Curry. Il numero 30 chiude con 42 punti segnati, 9 assist e 7 rimbalzi. Durant arriva ad un solo assist di distanza dalla tripla-doppia: 25+10+9. Per i Cavs molto attivo TT con 14 punti e 19 rimbalzi. Bene dalla panchina Nance Jr e Clarkson.
(17-9) Philadelphia 76ers 102-113 Toronto Raptors (21-5)
Era la sfida più interessante e potenzialmente equilibrata della serata, visti i seed #3 e #1 occupati rispettivamente dai Sixers e dai Raptors, ai piani altissimi della Eastern Conference. A vincere è Toronto, che si conferma prima forza ad Est e quella col record migliore di tutta la lega.
A partire meglio sono comunque i Sixers, che chiudono avanti di 6 lunghezze il primo quarto. Butler è già carico: 7 punti e 3 rimbalzi per iniziare. Nel secondo quarto i Raptors si riaccendono e, guidati da un grandissimo Kawhi Leonard, rimettono la testa avanti:
Kawhi va a riposo già a quota 21 punti segnati, a cui si aggiungono 5 rimbalzi e un paio di stoppate belle cattive. Il terzo periodo vede i Raptors cercare di amministrare quelle 4, 5 lunghezze di vantaggio ottenute. I Sixers si riavvicinano fino ad un solo punto di svantaggio ed iniziano l’ultimo quarto decisi a giocarsela. Nel frattempo Leonard è già a quota 33 punti.
Toronto gioca gli ultimi 12 minuti sfruttando a meraviglia la transizione. Valanciunas, Siakam, Leonard: tutti e 3 schiacciano per concludere il contropiede e mettono fra loro e gli avversari una decina di punti di vantaggio. I Raptors conducono fino al termine e conquistano la vittoria.
Best-scorer per i canadesi è Leonard, con 36 punti e 9 rimbalzi. 26+8 dalla panchina per Valanciunas. Non bastano ai Sixers i 38 punti di Jimmy Butler e i 25 di JJ Redick. Arriva ad un solo canestro di distanza dalla tripla-doppia Ben Simmons (8 punti, 10 rimbalzi e 11 assist), sottotono Embiid.
(11-13) San Antonio Spurs 113-121 Los Angeles Lakers (14-9)
Allo Staples Center va in scena una sfida bellissima fra due delle squadre più ricche di storia dell’intera NBA. Il campo non delude le aspettative e dà vita ad una sfida senza esclusione di colpi.
LA parte meglio nella prima frazione e chiude avanti di 8 lunghezze: i Lakers perdono però Ingram per infortunio. Oltre al solito LeBron sale in cattedra anche Lonzo Ball, già a quota 5 punti e 6 assist, che regala anche una delle giocate della notte.
Sempre Ball apre il secondo quarto con una tripla. LA guida per 43-37 grazie alla coppia James-Ball: Batman e il neo-Robin conducono un parziale di 8-0 che porta i Lakers al riposo lungo sul 50-45.
Ingram resta definitivamente fuori per infortunio: al suo posto riparte in quintetto Josh Hart.
Gli Spurs che rientrano in campo sono però molto più combattivi di quelli visti nei due quarti precedenti: guidati da un incontenibile Rudy Gay (14 punti nel solo terzo quarto), i texani rimettono la testa avanti e iniziano l’ultimo periodo avanti 82-78. San Antonio tocca anche il più 8, ed è qua che LeBron inizia a mettersi sulle spalle la squadra: il 23 segna nove punti consecutivi e ridà il vantaggio ai suoi:
La tripla di Ball e la schiacciata su palla rubata di Kuzma danno lo strappo decisivo alla partita, che i Lakers riescono a condurre al termine fino ad ottenere la vittoria.
Alla fine sono 42 punti per il Re. 22 per Kuzma, 14+9 per Ball. Lato Spurs: DeRozan (32), Aldridge (21) e Gay (31) segnano insieme 84 punti. Troppo poco, invece, dal resto della squadra.