Milestone importante raggiunta dal 23enne Andrew Wiggins nella sconfitta di sabato notte contro i Portland Trail Blazers. Il prodotto dei Kansas Jayhawks con il losing effort da 20 punti è arrivato ad essere il quarto realizzatore all-time della storia dei Minnesota Timberwolves con 6796 punti segnati.
La prima scelta dei Cleveland Cavaliers del 2014 ha superato i 6777 di Wally Szczerbiak e ora punta al terzo posto di Kevin Love; oltre al giocatore dei Cavs, fermo per infortunio da inizio stagione, ci sono Sam Mitchell e al primo posto, staccato da tutti Kevin Garnett con 19201 punti.
Il nativo di Toronto, nonostante questo traguardo raggiunto, non sta raccogliendo grandi apprezzamenti nelle ultime stagioni, nel periodo di Butler e in quest’inizio di stagione in particolare. Per ora i suoi numeri sono i peggiore in carriera con 15.8 punti 3.8 rimbalzi e il 39% dal campo. A Wiggins, come anche al suo “collega” Karl Anthony Towns, viene imputata la colpa di assentarsi troppo spesso dal gioco e di non sfruttare a pieno le proprie potenzialità, emerse a tratti nelle passate stagioni (stagione 16/17 da 24 punti di media). Il canadese si accontenta troppo spesso di stazione sul perimetro e prendersi tiri “comodi” senza entrare nel vivo del gioco, sopratutto ora, che senza Butler, gli verrebbe richiesto un passo avanti anche sul piano della leadership, visto anche il contrattone da $147 milioni firmato ad inizio della scorsa stagione e che ha cominciato ad aver valore in questa regular season.
È comunque rimarchevole che il giocatore a soli 23 anni, nonostante appunto non abbia ancora giocato secondo quelle che possono essere le sue vere capacità, abbia già raggiunto un record di questo tipo e fa riflettere come i Minnesota Timberwolves potrebbero essere di gran lunga una squadra migliore se la loro giovane stella si esprimesse sul campo in maniera più efficiente.
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