Ogni ora che passa vengono svelati nuovi episodi nella ‘telenovela’ che sta appassionando tutti i tifosi NBA e coinvolgendo i giocatori dei Chicago Bulls contro il neo-allenatore della franchigia Jim Boylen. L’attuale coach di Chicago, come già anticipato nelle precedenti ‘puntate’, avrebbe già perso la fiducia dei suoi giocatori dopo una settimana di allenamenti estenuanti, schemi estremi e decisioni quantomeno strane come quella di tenere in panchina l’intero quintetto titolare negli ultimi 21 minuti della partita poi persa leggendariamente contro i Boston Celtics.
Tutti piccoli indizi che hanno portato al boicottaggio dell’allenamento di domenica mattina dopo un back-to-back faticoso. Meglio precisare come dopo due partite di fila, nessun allenamento viene programmato il giorno dopo. Proprio questo sembrerebbe aver mandato su tutte le furie i giocatori dei Bulls che hanno prima contattato la NBPA (l’associazione dei giocatori NBA) e poi sistematicamente trasformato il workout previsto in un incontro con staff e dirigenza.
I giocatori di Chicago avrebbero poi mal digerito il comportamento di Boylen, il quale, a più riprese, avrebbe tolto contemporaneamente l’intero quintetto in campo perché non contento della prestazione dei suoi. Gesto, questo, che è stato letto come prepotenza e umiliante. E guai a dire che Boylen si sia sfacciatamente ispirato a coach Popovich, uno che si è costruito reputazione e rispetto proprio in questo modo.
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