Risultati NBA

Risultati NBA: Lebron James ha la meglio nell’ultima contro Wade. Phila vince ma perde Butler

Grandissima notte di pallacanestro NBA, con ben 22 franchigie che si danno lotta in una delle regular season, fino a questo momento, maggiormente imprevedibili degli ultimi anni.

Tra i match più attesi, sicuramente occupa un posto d’onore l’ultima sfida tra Dwyane Wade e LeBron James, nel corso degli anni avversari, compagni, nuovamente entrambe le cose ma rimasti sempre amici fuori dal parquet.

(13-12) Detroit Pistons 102 – 116 Philadelphia 76ers (19-9) 

Nella prima partita della notte, i Philadelphia 76ers riescono ad avere la meglio sui Detroit Pistons ma ad un prezzo particolarmente importante.

La gara dimostra fin da subito chi vuole maggiormente la vittoria tra le due franchigie, i Sixers infatti partono direttamente dalla quinta marcia e, con la palla che sembra infuocata, bombardano la squadra ospite da ogni direzione, raccogliendo un sensazionale parziale da 29- 38. Quando tutto sembra andare per il meglio però arriva la doccia fredda: dopo aver giocato solo 9 minuti infatti Jimmy Butler è costretto ad alzare bandiera bianca a causa di un problema all’inguine che non gli permetterà di rientrare in partita.

I padroni di casa risentono del colo subito, e dopo le scorribande del primo quarto si arriva ad un secondo quarto dove le compagini in campo non riescono a prevalere particolarmente l’una sull’altra. Di ritorno dall’intervallo, la battaglia si raccende, con le squadre che rispondono colpo su colpo, ma ormai il risultato finale si è stabilito nel primo quarto, con i Detroit Pistons che non riescono a recuperare seriamente lo svantaggio acquisito, e la gara termina su risultato di 102-116.

Nei padroni di casa, a fare la voce grossa ci sono Joel Embiid con 24 punti e 8 rimbalzi e soprattutto Ben Simmons, che arriva a sfiorare la tripla doppia con una prestazione da 18 punti, 10 rimbalzi e 7 assist.

Tra i Detroit Pistons a salire sugli scudi invece abbiamo il giovane Luke Kennard, che realizza 28 punti e riesce a mettersi in mostra agli occhi del coach Dwane Casey.

 

(11-16) Washington Wizards 101 – 109 Indiana Pacers (17-10) 

Ad Indianapolis si scontrano due franchigie che dovranno fare a meno delle loro stelle più brillanti per questa notte. Se agli Washington Wizards manca all’appello John Wall, i Pacers devono convivere con l’assenza del loro trascinatore della scorsa stagione, Victor Oladipo.

Pronti via e la gara si rivela immediatamente scoppiettante da ambo i lati del campo, dove la squadre lottano con le unghie e con i denti per ottenere la vittoria.

Il primo quarto viente conquistato dagli Wizards con il punteggio di 33-29, ma purtroppo sarà solo un fuoco di paglia: la formazione ospite infatti nel secondo quarto butta letteralmente via quanto di buono costruito in precedenza dimenticando come le linee offensive disegnate prima, e gli Indiana Pacers ne approfittano per affondare un pesantissimo parziale da 17-30. Di ritorno dall’intervallo, i padroni di casa costruiscono, tassello dopo tassello, un divario sempre piu ampio, che gli Wizards riusciranno ad assottigliare solo quando ormai la gara avrà già deciso il suo esito, terminando con un perentorio 101-109.

Tra i padroni di casa il premio di MVP della partita va certamente a Myles Turner, che risponde presente grazie ad una prestazione offensivamente convincente da 26 punti, e difensivamente ancora di più grazie a 12 rimbalzi e 5 stoppate a referto.

Negli Washington Wizards, non bastano i 30 punti messi a referto da Bradley Beal per portare a casa una vittoria che, record alla mano, sarebbe stata come un unguento per le velleità della franchigia.

 

(14-15) New Orleans Pelicans 100 – 113 Boston Celtics (16-10) 

Gara importantissima per entrambi gli schieramenti. Se i Boston Celtics vogliono continuare la loro scia positiva, d’altro canto i Pelicans non posso permettersi ulteriori battute d’arresto in una stagione che, dati alla mano, nella Western Conference sarà decisa anche da una singola vittoria o sconfitta se il passo rimarrà inalterato fino ad aprile.

Dopo alcuni minuti presi a studiare l’avversario, sono i padroni di casa a prendere in mano le redini del gioco, che al termine del primo quarto li vede vittoriosi sul parziale di 21-28.

La squadra ospite però non è intenzionata a mollare così presto la presa sulla gara, e fino all’intervallo riesce a reagire alle incursioni avversarie reagendo colpo su colpo. Di ritorno dall’intervallo, i Pelicans accusano però un calo di energie, e i Celtics non si lasciano sfuggire l’occasione per assestare il colpo del ko con un parziale di 19-24.

La partita nell’ultima quarto è saldamente in mano alla franchigia del Massachusetts, che amministra il risultato senza rischiare quasi mai e porta in saccoccia la sedicesima vittoria con il punteggio finale di 100-113.

Tra i New Orleans Pelicans quasi inutile a dirlo ma ovviamente il migliore è Anthony Davis, che confeziona l’ennesima prestazione da mostre da 41 punti, 7 rimbalzi e 4 palle rubate. Nei Boston Celtics il migliore in campo questa volta è Marcus Morris, che trascina i suoi compagni alla vittoria con 31 punti, 4 rimbalzi e 4 assist.

 

(14-12) Sacramento Kings 108 – 89 Chicago Bulls (6-22) 

Piove sul bagnato allo United Center, dopo i deludenti risultati sportivi, a cui hanno fatto eco le proteste dei giocatori sui metodi del loro allenatore, i Chicago Bulls hanno rimediato dai Sacramento Kings l’ennesima sconfitta che li spinge sempre più a fondo nel baratro della Eastern Conference.

Nonostante ciò, la gara nei suoi primi momenti sembrava premiare i ragazzi di Jim Boylen, che grazie ad un ottimo primo quarto firmato dalla loro stellina Zach LaVine, erano riusciti a tenere sotto scacco i Kings sul punteggio di 26-33.

Nonostante poi il secondo quarto rimanga saldamente nelle mani dei padroni di casa, la produzione offensiva dei Bulls inizia un inesorabile declino che, al ritorno in campo per il secondo tempo, porta i giocatori ospiti a ribaltare prepotentemente il risultato grazie ad un terzo quarto da 36-18, che riporta in carreggiata Kings che, nell’ultimo quarto di gioco, portano a casa una comoda vittoria per 108-89 contro un’avversario che non sembra essere mai ritornato in campo dopo le tante belle cose viste nei primi momenti di gioco.

La palma di migliore in campo va certamente a De’Aaron Fox, che con 25 punti, 4 rimbalzi e 6 assist, sta trasformando la sua seconda stagione NBA in un grossissimo biglietto da visita per il premio di Most Improved Player.

 

(13-15) Utah Jazz 113 – 122 Oklahoma City Thunder  (17-8) 

Non c’è storia nella gara andata in scena alla Chesapeake Energy Arena, con gli Oklahoma City Thunder che vincono senza alcuna possibilità di appello con gli Utah Jazz.

La gara inizia nel segno delle due stelle dell’Oklahoma, con Russell Westbrook e Paul George che riescono a dominare in lungo e in largo il parquet casalingo e ad infliggere nel primo quarto un parziale di 22-30 a Donovan Mitchell e compagni. Dopo un secondo quarto trascorso in una generale parità, i veri fuochi d’artificio si palesano nel ritorno dagli spogliatoi: i Thunder infatti scatenano tutto il loro potenziale disumano con una prestazione che annichilisce definitivamente gli avversari, con un superbo parziale di 29-42.

Nell’ultimo quarto, dopo le energie consumate in precedenza, i Thunder si siedeno letteralmente sugli allori, con gli Utah Jazz che cercano a questo punto di recuperare, se non la faccia, almeno una parte dello scarto, e cosi avviene grazie ad un parziale speculare di 38-23 che però è decisamente troppo poco per non permettere ai Thunder di portare a casa la vittoria per 113-122.

Con questa vittoria, gli Oklahoma City Thunder si portano temporaneamente in cima alla Western Conference, prima della gara degli Warriors, con un record di 17-8.

 

(6-21) Cleveland Cavaliers 92 – 108 Milwaukee Bucks (18-8) 

Non c’è storia nella gara andata in scena al Fiserv Forum di Milwaukee.

I padroni di casa infatti, pur decidendo di fare a meno delle prestazioni del sempre più credibile candidato numero 1 al premio di MVP della regular season Giannis Antetokounpo, annichiliscono i Cleveland Cavaliers, che aspettano oramai di cedere i loro asset maggiormente pesanti dal punto di vista salariale per considerare completo il loro principio di ricostruzione.

La partita è dal primo all’ultimo minuto un monologo dei Bucks, che riescono a imporre il proprio gioco fin da subito rifilando 13 punti di distacco solo nel primo quarto. I ragazzi di coach Budenhozer continuano a battere il ferro fino a che è caldo, e giungono così all’intervallo sul risultato di 41-59, che gli permette di mettere in ghiaccio il risultato. Da qui in poi, i Milwaukee Bucks si limiteranno a gestire la gara senza ulteriori sforzi, mentre i Cavaliers, pur vincendo ai punti il quarto quarto, non sapranno che trovare solo questo piccolo risultato nell’ennesima desolante sconfitta di una stagione che, per quanto tribolata, rimane ancora a metà strada.

Il protagonista della serata è Eric Bledsoe, che con soli 28 minuti a disposizione recita una prestazione da 20 punti, 12 rimbalzi e 5 assist. Per la squadra ospite, si salva solo il giovane rookie Collin Sexton con 14 punti, 4 rimbalzi e 2 assist.

 

(12-15) Orlando Magic 76 – 101 Dallas Mavericks (14-11) 

I Dallas Mavericks trovano una importantissima vittoria in chiave Playoff in una partita che vede entrambe le compagini in preda ad un problema di polveri bagnate.

La gara comincia fin da subito sotto il segno dei Mavericks, che conducono il pallino del gioco grazie alle incursioni dell’ex Warriors Harrison Barnes. La gara, nonostante alcuni sussulti, rimane saldamente nelle mani dei padroni di casa che non concedono il vataggio agli Orlando Magic nemmeno per una frazione, portandosi nell’intervallo sul risultato di 40-52. Il problema al tiro di entrambe le compagini si palesa pienamente nel corso del terzo quarto, quando i Dallas, nonostante un misero 23 nella casella punti effettuati, riescono comunque a fare meglio dei Magic, che con soli 13 punti non riescono a trovare il bandolo della matassa. Nell’ultimo quarto c’è una leggera ripresa dal punto di vista offensivo, ed i Mavericks ne approfittano per allungare ulteriormente il loro vantaggio sugli avversari, che a fine partita si tramuterà in un 76-101 finale.

Serata non particolarmente proficua al tiro per Luka Doncic, che nonostante tutto riesce comunque a sfiorare la tripla doppia con 7 punti, 11 rimbalzi e 9 assist.

 

(17-9) Los Angeles Clippers 123 – 119 Phoenix Suns (4-23) 

Los Angeles Clippers continuano la loro marcia corale nella Western Conference sconfiggendo i Phoenix Suns, che sembrano ormai in attesa del termine della stagione per raccogliere in sede di Draft i suo risultati.

Ad onor del vero, questa volta i padroni di casa ci provano in tutti i modi ad agguantare l’agognata vittoria, e nel primo tempo sembrano perfino tarpare le ali ai Los Angeles Clippers, che riescono a mantenere in svantaggio nel primo quarto sul risultato di 21-29. La reazione della squadra ospite non si fa però attendere, e nel secondo quarta si propaga con tutta la sua forza con un parziale di 37-27 che sposta gli equilibri in favore dei californiani.

Nel secondo tempo, i Suns rispondono colpo su colpo e sembra di assistere ad un incontro di pugilato, che porta entrambi i contendenti alla sirena sul punteggio di parità, mandando la gara all’overtime. A questo punto, l’esperienza e la maggiore profondità nel roster consentono ai Clippers del nostrano Gallinari di vincere l’incontro, ed ai tifosi di casa non resta altro che applaudire i lor beniamini per averci almeno provato fino all’ultimo.

Ottima prestazione per il nostro Danilo Gallinari, che con i suoi 25 punti e di 33 di Harris riesce portare a casa una nuova e importantissima vittoria.

(15-11) Memphis Grizzlies 99 – 105 Denver Nuggets (18-9) 

Partita scoppiettante e piacevole al Pepsi Center, dove i Denver Nuggets riescono ad avere la meglio sui Memphis Grizzlies in una delle sfide al vertice della western Conference.

Dopo un iniziale vantaggio Grizzlies, i Nuggets riescono a riportarsi in vantaggio grazie alle prestazioni di un Nikola Jokic sempre più determinante nelle sorti della franchigia. Dopo il primo debole vantaggio acquisito nel primo quarto, i successivi due sono una partita a scacchi dove entrambi i contendenti riescono a infliggere alcune mosse all’avversario, ma nell’ultimo quarto i padroni di casa riescono ad assestare il colpo finale a Grizzlies, che ammainano la bandiera solo nell’ultimo periodo con il risultato di 99-105.

Oltre al già citato Nikola Jokic, si distingue nella gara la prestazione da 20 punti di Monte Morris.

 

(11-15) Miami Heat 105 – 108 Los Angeles Lakers (17-10) 

Eccoci finalmente al grande pezzo della serata.

Nel One Last Dance tour di Dwayne Wade, quello andato in scena nella notte è l’ultima sfida tra due grandi campioni e amici della pallacanestro moderna.

Nella sfida andata in scena nella notte, entrambe le franchigie tengono particolarmente a fare bella figura, e lottano fin dal primo momento con le unghie e con i denti. Nonostante lo svantaggio subito, LeBron James suona la carica dei suoi Los Angeles Lakers, che tornano nuovamente in carreggiata nel finale di quarto con un parziale di 23-27. Il secondo quarto è però un monologo per i Miami Heat, che riescono ad assestare agli avversari un parziale da 35-28 e si riportano in vantaggio. Di ritorno dagli spogliatoi, ecco che si materializza lo scontro tanto atteso tra i due contendenti, che non vogliono per nessuna ragione darla per vinta all’avversario, e possiamo cosi assistere ad uno spettacolo efficiente replicabile in una gara della regular season. E proprio come in un libro, quando sembra che i Miami Heat stiano per condurre nella South Beach la vittoria, e ecco che il redivivo LeBron James rispunta fuori, e trascina Kuzma e compagni alla diciassettesima vittoria in stagione.

Entrambi gli attori attesi a varco non deludono le aspettative, con il Re che registra una “ordinaria” prestazione da 28 punti, 9 rimbalzi e 12 assist, mentre Dwyane Wade, pur partendo dalla panchina mette a referto una doppia doppia da 15 punti, 5 rimbalzi e 10 assist.

(13-14) Minnesota Timberwolves 108 – 116 Golden State Warriors (19-9)

Nella partita del ritorno di Draymond Green, i Golden State Warriors ritrovano la mentalità vincente che li aveva contraddistinti in questo inizio di stagione.

La gara si dimostra subito per essere l’ennesima dimostrazione di forza dei Golden State Warriors, che essendo tornati ormai quasi a peno organico, mettono al tappeto senza troppe formalità i poveri Minnesota Timberwolves. 

Gli Warriors mettono in ghiaccio la partita fin dal primo quarto, scavando un immediato parziale di 24-30 che, grazie soprattutto ai 38 punti messi a referto dal redivivo Stephen Curry, fresco vincitore del premio di giocatore della settimana, consente ai padroni di casa di mantenere un adeguato vantaggio fino all’ultimo quarto della gara, dove i Timberwolves, contro un quintetto rimaneggiato, riescono ad assottigliare le distanze, ma sempre a debita distanza dagli warriors che vincono per 108-116.

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Guarda i commenti

  • Vittoria importante per Boston, anche perchè ottenuta senza i tre all stars e senza i primi due lunghi nella rotazione di squadra, contro un avversario di tutto rispetto.
    Un sophomore che non è stato nemmeno scelto al draft (Theiss) e un rookie ancora a basso minutaggio (Williams) si sono trovati a dover affrontare un front-court terrificante (Anthony Davis + Julius Randle, che hanno segnato infatti in due il 61% dei punti della squadra) e non se la sono cavata male a limitarne i danni.
    Straordinario Tatum a tratti, sempre più forte Marcus Morris, ancora bene Brown dalla panchina (20 punti di media nelle tre partite in cui non è titolare), che pur non ripetendo il 70% al tiro delle ultime due partite, (2 su 9 da due), torna a segnare da tre (4 su 7).
    Forza Celtics, lì davanti in classifica non scherzano!

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Pubblicato da
Lorenzo Garbarino

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