I Chicago Bulls stanno affrontando uno dei momenti peggiori della loro storia sportiva. Dopo aver licenziato Fred Hoiberg la dirigenza ha deciso di affidare il team a Jim Boylen che, fin da subito, ha dovuto fare i conti con i tanti problemi sorti con i giocatori.
Prima la sconfitta (record) subita a Boston con 56 punti di scarto, poi l’ammutinamento di una parte dei giocatori che hanno deciso di non allenarsi per richiedere un incontro con lo staff per un confronto utile a risollevare gli animi ed esprimere la loro frustrazioni nei confronti di un approccio troppo duro con il roster, ed ora il record vittorie-sconfitte sembra essere impietoso: 7-25.
I problemi si sommano anche agli infortuni subiti nell’arco del tempo dai migliori giocatori a roster: LaVine, Kris Dunn e Lauri Markkanen ne sono il chiaro esempio, così come confermato dallo stesso Jim Boylen ai microfoni dei giornalisti.
“Spezza il cuore non averli in campo insieme” ha dichiarato il capo allenatore di Chicago. “Gli infortuni sono fuori il nostro controllo, è molto difficile da affrontare questa situazione ma fortunatamente prima o poi li rivedremo ancora insieme in campo.”
In effetti, dall’inizio della stagione, LaVine, Dunn e Markkanen hanno giocato insieme solo 266 minuti in 14 match prima dell’ultimo giocato a Brooklyn dove LaVine è rimasto, per l’ennesima volta, fuori dai giochi.
“Non so cos’altro possiamo fare contro la sfortuna, davvero” ha dichiarato Boylen. “So che anche le altre squadre devono affrontare problemi simili, fa parte della NBA. Dobbiamo solo dare il meglio e sfruttare ogni occasione quando sarà possibile farli giocare insieme.”
La situazione è comunque vicina alla risoluzione con tutti i giocatori pienamente recuperati o alle prese con piccoli infortuni pronti ad essere risolti senza interventi medici invadenti, nella speranza che il trio possa essere veramente l’antidoto a questo inizio di stagione fino ad ora assolutamente da dimenticare.
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