Miami Heat-Houston Rockets 101-99
Una piccola illusione. Le 5 vittorie consecutive da cui arrivava Houston prima di questa partita sembravano aver allontanato quasi definitivamente ogni dubbio sulla rinascita della squadra allenata da coach Mike D’Antoni. La verità invece è che nella notte è arrivata una brutta sconfitta contro una squadra tecnicamente inferiore. In più c’è un nuovo allarme Chris Paul: il playmaker ha accusato un problema al bicipite femorale sinistro. Si prevede uno stop importante e Houston torna a tremare.
Eppure i Rockets avevano cominciato bene sul campo di Miami giocando al ritmo voluto: il primo quarto è davvero senza storie con gli ospiti che si sono ritrovati sul 30-14 a 120 secondi dal termine della frazione. Poi, piano piano, gli Heat hanno cominciato a mettere fuori la testa e, sfruttando anche il ko di Chris Paul durante il secondo quarto, rosicando ogni sorta di vantaggio ospite sino ad arrivare al sorpasso sul 64-63 a 7’47” dalla terza sirena.
Senza CP3 è stato come sempre James Harden a provare a tenere sopra i suoi, ma Miami in quel momento ne aveva di più ed è arrivato un parziale di 16-3 che sembrava dare la W di fine match ai padroni di casa. Houston invece è riuscita improvvisamente a trovare una nuova reazione e con il solito Harden (35 a fine partita) ha piazzato il nuovo sorpasso: 92-91 a 4 giri di orologio dalla fine. Niente da fare, gli Heat reagiscono subito e si ritrovano 99-94 a 1′ 53” dalla fine. E’ il momento decisivo: Eric Gordon piazza la bomba della speranza Houston: 101-99 a favore degli Heat che però non riescono a chiudere la partita. Ultimo possesso e Harden si toglie ogni responsabilità lasciando la tripla della speranza a Eric Gordon: solo ferro. Miami Wins. Si tratta della loro 3 vittoria consecutiva. Per Houston invece si accende un lumino per Chris Paul.
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Grande Gallo, nonostante il secondo trentello del fenomeno Doncic, è riuscito a spostare i riflettori su di lui, con una prestazione di grande intelligenza cestistica e un'efficienza al tiro pazzesca.