Il contratto quadriennale da $72 milioni offerto nel 2016 all’allora free agent Joakim Noah si è rivelato un macigno sulle sorti dei New York Knicks, oltre ad aver condizionato pesantemente il giudizio sull’operato di una franchigia che, negli ultimi anni, ha cambiato molti tasselli dal punto di vista tecnico e dirigenziale.
Steve Mills, attuale presidente dei Knicks nonché GM incaricato all’epoca dei fatti di cui sopra, ha preso le distanze da una mossa così discussa a posteriori. Di seguito quanto dichiarato in proposito ai microfoni di Marc Berman del New York Post:
“Ovviamente mi dispiace sia andata così. Se fosse dipeso tutto solo da una mia decisione, forse Noah non sarebbe mai arrivato qui. C’è una ragione che ci ha portato a valutare l’opzione del taglio come la migliore per la nostra squadra e tutto l’ambiente.”
A spingere per l’approdo di Noah nella Grande Mela furono soprattutto Phil Jackson, nelle vesti di presidente ‘esecutivo’, e Clarence Gaines Jr., consulente di punta della squadra.
A inizio dicembre Noah ha trovato l’accordo con i Memphis Grizzlies per un annuale al minimo salariale. Il ritorno al Madison Square Garden è in programma il prossimo 3 febbraio.
Leggi anche:
NBA, Carmelo Anthony attacca i Knicks: “La gestione ai piani alti ci penalizzò in free agency”
Risultati NBA: Antetokounmpo e i Bucks passano al Garden. Vittoria Lakers, ok anche Spurs e Raptors
NBA, aggiornamenti sul recupero di Porzingis
NBA: effetto Doncic, Cuban provoca: “Mandiamo i giovani a formarsi in Slovenia”