(9-23) Atlanta Hawks 98-95 Detroit Pistons (15-16)
Continua il momento non propriamente positivo dei Detroit Pistons, che cadono fra le mura amiche contro gli Atlanta Hawks.
Il primo quarto è tutto dell’immortale Vince Carter, che parte subito fortissimo. Prima col perfetto tempismo per il taglio a canestro, chiuso con la schiacciata, poi con la tripla (a segno) più fallo. Il momento d’oro prosegue anche nei secondi dodici minuti: Carter chiude a metà partita con 14 punti segnati.
Atlanta amministra il vantaggio fino al quarto periodo: Detroit inizia quindi la rimonta sospinta da un grande Langston Galloway, in grado di segnare 16 punti nel solo ultimo quarto, ma non riesce a concretizzare fino in fondo.
Vincono quindi gli Hawks: best-scorer di serata è proprio Carter, con 18 punti, esattamente come Galloway dall’altra parte. Sparacchia Griffin.
(13-20) Washington Wizards 89-105 Indiana Pacers (21-12)
Vincono come da pronostico gli Indiana Pacers, che hanno la meglio su degli Wizards reduci dal triplo overtime contro Phoenix.
I padroni di casa sono spinti inizialmente dalla grande partenza di Bogdanovic, che mette a segno 8 dei primi 10 punti di squadra. Sabonis attacca il ferro con decisione:
Le prime due frazioni di gioco sono tutto sommato equilibrate, con i Pacers che vanno a riposo sopra di 7 lunghezze sul 53-46. Myles Turner è già in doppia-doppia.
I ragazzi di coach McMillan prendono definitivamente il largo nel terzo periodo, il cui parziale recita 31-18, e mettono fine alla partita con largo anticipo. Solo 14 punti in due per la coppia Wall-Beal, mentre Indiana manda ben 7 giocatori in doppia cifra.
(16-16) Miami Heat 115-91 Orlando Magic (14-18)
Prosegue il momento positivo dei Miami Heat, che battono i Magic nel derby tutto della Florida.
Gli ospiti partono forte, grazie ad un parziale di 16-4, e chiudono il primo quarto avanti già di 11 lunghezze sul 28-17. Gli Heat continuano a macinare punti e aumentano il distacco fino a 18 punti, sul 38-20. Orlando rosicchia qualche punto e riduce lo svantaggio a metà partita a 9 punti.
Miami ha tutte le intenzioni di portare a casa la vittoria e lo fa capire nel terzo quarto: a suonare la carica c’è Tyler Johnson, autore di ben 20 punti nel solo terzo periodo. La giocata del quarto porta comunque la firma di Wade, che la spiega ancora a tanti:
Miami amministra nell’ultimo periodo e porta a casa un’altra vittoria. Col 50% abbondante dal campo, Winslow e Tyler Johnson fanno 22 e 25 punti. Orlando invece deve ritrovare Vucevic.
(9-25) Chicago Bulls 112-92 Cleveland Cavaliers (8-26)
Sfida ai bassissimi fondi della Eastern Conference in scena nell’Ohio. Ad avere la meglio sono i Bulls, che ottengono la loro seconda vittoria consecutiva.
Chicago iniza bene con 4 triple a segno consecutivamente: Markkanen è già a quota 8 punti. Cleveland non molla comunque il colpo e rimane davanti nel punteggio, sia alla fine del primo quarto sia alla pausa lunga.
Gli ospiti allungano nel terzo periodo, con un parziale di 30-15: Markkanen è già a quota 29 punti. Nell’ultimo periodo Antonio Blakeney regala la giocata della partita:
I Bulls controllano nell’ultimo periodo e portano a casa la W. A fine partita sono 31 per Markkanen, solidi anche Holiday, Arcidiacono e Dunn. Per i Cavs 20 punti di Nance Jr.
(8-26) Phoenix Suns 103-111 Brooklyn Nets (16-19)
A Brooklyn arrivano dei Suns reduci dal triplo overtime contro Washington, nella partita persa per 149-146.
I Nets partono alla grande e segnano un primo quarto da 38 punti, grazie alle giocate di Dinwiddie e Davis in uscita dalla panchina.
Il secondo quarto è più equilibrato e vede le squadre andare al riposo sul 63-56 per i padroni di casa. BKN ha già raccolto 10 rimbalzi in più degli avversari.
I Nets si confermano anche nel terzo periodo, tenendo Phoenix a soli 18 punti. Joe Harris segna triple a ripetizione e Brooklyn vince la 16esima stagionale.
Bene ancora Kurucs, partito in quintetto, con la sua prima doppia-doppia in carriera. Si conferma Dinwiddie con 24 punti. Per i Suns ottimo Ayton con 26 punti e 18 rimbalzi, 25 per Booker.
(15-19) New Orleans Pelicans 117-122 Sacramento Kings (18-15)
Grande vittoria per i Sacramento Kings che sconfiggono Davis e compagni fra le mura amiche del Golden 1 Center.
A partire meglio sono però i Pelicans, che piazzano un primo quarto da 36 punti a fronte dei 25 avversari. Positivo Jahlil Okafor. I Kings riducono lo svantaggio, ma Jrue Holiday è in gran serata e tiene davanti i suoi:
Gli ospiti amministrano la doppia cifra di vantaggio anche nel terzo quarto, prima della tempesta che si abbatte su di loro nell’ultimo periodo: guidati da uno strepitoso Buddy Hield, i Kings segnano 36 punti e tengono gli avversari a 21, ricuciono lo svantaggio negli ultimi minuti e grazie alla penetrazione di Bogdanovic mettono la parola fine alla partita, dopo una rimonta straordinaria.
Best-scorer è proprio Hield con 28 punti e 6 triple a segno. Doppia-doppia da 22 punti e 17 rimbalzi per Cauley-Stein, 19+1 per Fox, 24+7 dalla panchina per Bogdanovic. Per i Pelicans solita doppia-doppia da 26 punti e 17 rimbalzi per Anthony Davis.
(15-17) Dallas Mavericks 118-121 Portland Trail Blazers (19-14) [OT]
Partita estremamente entusiasmante quella che va in scena al Moda Center. Ad avere la meglio sono i padroni di casa dopo un tempo supplementare.
Il primo quarto è equilibrato: Aminu, per iniziare, regala a Doncic un poster niente male.
Portland ingrana nel secondo quarto, dove segna 37 punti a fronte dei 25 avversari, e va a riposo sopra di 10 lunghezze. Dallas prova a rimettere la partita in equilibrio nel terzo periodo, grazie anche all’and-one di Harrison Barnes per il momentaneo -5, ma è negli ultimi 12 minuti che gli ospiti riescono davvero ad impensierire seriamente Portland. I Mavs recuperano fino al -3 e la bomba di Doncic con nemmeno un secondo rimasto sul cronometro vale la parità e il supplementare:
All’overtime la schiacciata di CJ McCollum dà una bella carica morale ai suoi, che concretizzano la leadership grazie ai liberi di Lillard. A fine partita proprio Dame è il best-scorer di serata con 33 punti, 22 per CJ. Per Doncic sono invece 23 punti ed 11 rimbalzi.
(16-16) Charlotte Hornets 103-119 Boston Celtics (19-13)
Grande vittoria dei Celtics che asfaltano gli Hornets senza possibilità di replica. La partita vede il rientro in campo del vero e proprio ago della bilancia dei Celtics, Al Horford.
Fra le fila dei padroni di casa Kyrie Irving è subito on fire. Uncle Drew parte fortissimo e segna 17 punti nel solo primo quarto. Dall’altra parte gli risponde Kemba Walker, che ne mette a referto 14.
I Celtics prendono il largo nella seconda frazione: il parziale dice 39 punti segnati per i padroni di casa, che indirizzano la sfida in maniera definitiva. Boston amministra nel terzo quarto grazie ad Horford:
I ragazzi di Brad Stevens flirtano per tutto il tempo col +30, il che dà il via ad un garbage time lungo l’intero ultimo quarto con i titolari a riposo. Irving si “ferma” a quota 25, visto il minutaggio ridotto. Per Charlotte il migliore è Walker, con 21.
(15-18) Minnesota Timberwolves 114-112 Oklahoma City Thunder (21-11)
Cadono alla Chesapeake Energy Arena i Thunder, che vengono sconfitti dai T’Wolves. Battuta d’arresto inaspettata visto il divario in classifica fra le due squadre.
A partire meglio sono gli ospiti, che volano già sul +10 grazie ad un ispiratissimo Andrew Wiggins. OKC però non ci sta e, guidata ancora una volta da in formissima Paul George, spara un super secondo quarto da 38 punti segnati e soli 18 concessi:
Al rientro in campo i ruoli si invertono: Minnesota sfrutta alcune palle perse avversarie e lascia lì un parziale di 33-17, grazie al quale si riporta avanti di 6 lunghezze. OKC riprova nuovamente a rimontare e si rifà sotto grazie alla pesante tripla di Westbrook e ad un paio di stoppate di Grant e di Abrines. Sotto di 2, la tripla di Saric riporta avanti i suoi. Due possessi dopo, Wiggins si gioca l’1v1 e regala la vittoria ai suoi:
Sesta tripla doppia stagionale per Westbrook, che però non basta ad evitare la sconfitta. Ancora bene PG. Per i T’Wolves Wiggins risulta ancora una volta decisivo nell’Oklahoma, come l’anno scorso quando segnò la tripla sulla sirena.
(17-16) Memphis Grizzlies 107-99 Los Angeles Lakers (19-14)
Brutta battuta d’arresto allo Staples Center per i Lakers, che vengono sconfitti dai Grizzlies, non proprio una squadra da trasferta.
I padroni di casa toccano anche il +6, ma i Grizzlies carburano nei minuti finali e chiudono il primo quarto sul 26-20. Jaren Jackson Jr è fra i più positivi, già a quota 14 punti con 6/8 dal campo.
La difesa dei Grizzlies è tosta per i Lakers, che perdono palloni a ripetizione: gli ospiti ne approfittano e vanno al riposo lungo avanti di 4 lunghezz. Memphis è già a quota 5 palle rubate. Positivo comunque Zubac, in quintetto al posto dell’infortunato McGee e già a quota 16 punti con 8/10 dal campo.
LA parte bene nel terzo quarto e rimonta gli avversari: Caldwell-Pope quasi sulla sirena segna per il +3.
La partita arriva ancora aperta nei minuti finali: LeBron segna la tripla per rispondere a quella precedente di Conley, riportando i Lakers a -2, ma ancora Conley con un’altra bomba ridà le 5 lunghezze di vantaggio ai suoi.
Memphis amministra il vantaggio fino al termine e porta a casa la vittoria. Miglior marcatore è Jackson Jr con 27 punti, Gasol in simil-tripla doppia con 19+9+8. Per i Lakers bene LeBron con 22 punti, 14 rimbalzi e 7 assist, Ingram con 20 e Zubac con 19.
(19-14) Los Angeles Clippers 127-129 Golden State Warriors (23-11)
Altra grande partita è quella che va in scena alla Oracle Arena fra due delle squadre più in alto in classifica della Western Conference.
Il primo quarto è equilibrato ma comunque ad alto punteggio, visto il 36 pari. Per i Clippers è molto ispirato Harris, già a quota 11 punti. Nel secondo periodo gli ospiti provano un mini-allungo, toccando anche il +11 sulla tripla proprio di Harris. Golden State però concede solo 4 lunghezze di vantaggio a metà partita.
Gli Warriors rientrano in campo e spingono col loro tipico terzo quarto: il parziale recita 36-23, con un Curry in formissima. Insieme a Thompson, i due permettono a Golden State di pareggiare fino al definitivo sorpasso, firmato dalla tripla più fallo aggiuntivo di Kevin Durant:
La partita si decide così negli ultimi 12 minuti: Curry riprende da dove aveva lasciato qualche minuto prima, ma dall’altra parte a rispondere c’è Lou Williams, autore di 11 punti nel solo ultimo quarto. La sfida, in equilibrio fino alla fine, si decide così all’ultimo possesso: Curry batte la difesa in penetrazione e regala la vittoria ai suoi:
A fine partita sono 42 per lui. 35+12 per Durant. Bene Gallinari, con 25 punti e 11 rimbalzi, ottimi anche Harris con 32 e Lou Williams con 25.