Da nativo di Oakland, Damian Lillard ricorda bene i primi anni 2000 quando suo papà aveva l’abbonamento ai Golden State Warriors, negli anni in cui però non c’erano ancora Curry e compagni e in cui, nell’arco delle tre stagioni tra il 1999 e il 2002 gli Warriors vinsero 57 partite e persero le restanti 189.
Oggi invece, nella baia di San Francisco, la situazione è ben diversa, gli Warriors hanno vinto tre degli ultimi quattro anelli ed è in arrivo il trasferimento da Oakland alla città di San Francisco, più ricca e più florida come mercato NBA.
A questi successi si è però accompagnato un vertiginoso aumento dei prezzi dei biglietti, e Lillard non ha perso occasione per criticare la dirigenza Warriors:
Ci sono molti tifosi arrabbiati. È ciò che succede quando arriva il successo. Molti dei veri tifosi Warriors ormai non possono permettersi di andare alle partite. Quando ero piccolo tutti potevamo andarci, oggi un buon biglietto è carissimo. E quelli che sono veri tifosi Warriors non riescono ad entrare alle partite.
Secondo le più recenti stime, gli Warriors hanno i biglietti più cari sul mercato delle rivendite, con un prezzo medio di $463. Dato ancora più impressionante è quello relativo al Christmas Day, quando, per accaparrarsi un biglietto, i tifosi hanno dovuto pagare in media $1292 dollari a testa.
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