Risultati NBA

Risultati NBA: riecco Hayward! Embiid è super, Davis anche ma perde. Westbrook e PG espugnano L.A.

(18-19) Dallas Mavericks 122-84 Charlotte Hornets (18-19)

Una partita a senso unico dall’inizio alla fine: un dominio totale quello dei Dallas Mavericks, che vincono in casa degli Hornets con una prestazione roboante, sfiorando il +40 a fine partita.
Il rientrante Dennis Smith Jr è fra i più positivi sin dai primi minuti, quando infila 10 punti e serve 3 assist in nemmeno metà del primo quarto. Dallas ne approfitta e spara un primo periodo da 42 punti segnati, tirando col 58% e volando sul +16. Dato statistico: i Mavericks fanno registrare il loro record di triple in un quarto, con 10 bombe a segno.
Nowitzki apre il secondo quarto nello stesso modo in cui aveva concluso il primo: tripla a segno. Dallas non riesce a replicare la prestazione offensiva del primo quarto, fermandosi a 23 punti, ma gli Hornets fanno peggio: solo 15 punti segnati. Si va al riposo sul 65-41 Mavs.
Il terzo quarto è pura amministrazione e la coppia Doncic-Jordan inizia a divertirsi e divertire:

L’ultimo quarto è interamente garbage time, con i titolari a riposo. Doppia-doppia da 18 punti e 10 rimbalzi per Doncic, 18+7 assist per Smith Jr.

 

(18-18) Miami Heat 117-92 Cleveland Cavaliers (8-30)

Note pre-partita: Wade è indisponibile, ma rientra fra gli arruolabili Dion Waiters.
I Cavs partono meglio e vanno anche sul +7, ma un parziale da 11-2 permette agli Heat di chiudere il primo quarto sotto solo di una lunghezza.
Miami scalda i motori nel secondo quarto e, sull’onda del rientrante Waiters, spara un parziale da +17 e va al riposo sul 58-43.
Il terzo periodo decide la partita: protagoniste sono le panchine, in particolare quella degli ospiti che vince il duello contro quella avversaria. Miami inizia gli ultimi 12 minuti avanti di 20 punti. Eccezion fatta per un timeout chiamato da Spoelstra sul +15, gli Heat conducono in porto la vittoria senza patemi d’animo. Positivo Richardson con 24 punti, buona prova anche di Tyler Johnson.

 

(11-26) Atlanta Hawks 98-114 Washington Wizards (15-23)

Sfida senza troppe pretese in scena nella capitale. Ad avere la meglio sono i padroni di casa, che trovano delle buone risposte dai comprimari in assenza del lungodegente John Wall.
La giocata della partita arriva già nei primi 12 minuti, ad opera di Trevor Ariza:

Washington corre molto bene in contropiede e punisce l’impreparata difesa avversaria, prima con Green e poi con Bryant, su assistenza di Beal. Al riposo è avanti di 11 punti, proprio Bryant è a 16 punti e 9 rimbalzi.
Gli Wizards cedono qualche punto nel terzo quarto: Atlanta ringrazia il solito Collins (per l’11esima volta oltre i 20 punti in questa stagione) e si rifà sotto.
Gli Hawk si riagganciano definitivamente ma un parziale di 17-2 guidato dalle triple di Beal e Green mette la parola fine alla contesa. 22+6+6 per l’ex Cavaliers e Celtics, 16+15 per Bryant, 24 per Beal.

 

(17-22) New Orleans Pelicans 121-126 Brooklyn Nets (18-21)

Decisamente piacevole la sfida tra Nets e Pelicans, dall’esito spesso già visto in questa stagione (almeno dal lato degli ospiti): prestazione monstre di Davis e sconfitta.
Brooklyn parte bene e spara un primo quarto da 39 punti segnati: D’Angelo Russell smazza assist, mentre Jarrett Allen continua nella sua serie di stoppate alle star della lega. A farne le spese questa volta è Davis:

I Nets aumentano il vantaggio all’inizio del secondo quarto, portandosi sul 56-38 parziale e finendo a metà partita con 73 punti segnati, il massimo a metà gara dal 2003.
Il terzo quarto è ancora positivo per i padroni di casa, con un Russell in grande spolvero e Allen che stoppa ancora una volta Davis. La partita appare teoricamente chiusa sul 105-87.
In pratica invece i Pelicans si svegliano negli ultimi 12 minuti e con la tripla di Holiday arrivano a -8, con 5 minuti ancora da giocare. Brooklyn riesce però a non perdere nè la testa nè, di conseguenza, la partita.
Bene Russell con 22 punti e 13 assist, ben  7 giocatori in doppia cifra per i Nets. AD offre la solita prestazione superlativa con 34 punti e 26 rimbalzi (pareggiato il record di franchigia appartenente a Cousins).

 

(17-20) Orlando Magic 112-84 Chicago Bulls (10-28)

Vincono i Magic, decidendo la sfida già dai primi 12 minuti. Orlando doppia infatti i propri avversari nel primo quarto, chiudendo sul 32-16.
Gli ospiti continuano a macinare gli avversari grazie ad una ritrovata aggressività in attacco e ad una difesa al ferro davvero solida, come dimostra la stoppata di Vucevic su Markkanen. Gli ottimi primi due quarti dei Magic sono riassunti qui:

Orlando prende definitivamente il largo nel terzo periodo, iniziando gli ultimi 12 minuti sul 90-62, dando così il via ad un lungo garbage time. Ritrovato (finalmente) Vucevic, con 22 punti e 12 rimbalzi.

 

(17-19) Detroit Pistons 101-94 Memphis Grizzlies (18-19)

Non proprio una partita di cartello quella che va in scena nel Tennessee, come dimostrato dagli spalti semivuoti del FedEx Forum.
I padroni di casa partono meglio: ad onor del vero non era molto difficile fare meglio dei Pistons. Casey è già stufo e chiama timeout dopo nemmeno 4 minuti. La pausa fa bene agli ospiti che recuperano lo svantaggio e si portano avanti grazie a Drummond e Griffin.
Nel secondo quarto la difesa dei Grizzlies sale di colpi:

I Grizzlies iniziano il terzo quarto avanti di 4 lunghezze ma si dimenticano come segnare: i punti segnati nel terzo periodo sono infatti solo 12. Detroit scollina appena oltre i 20, ma tanto basta per riprendere la leadership della sfida. Nell’ultima frazione Kennard inizia a martellare da 3 e Detroit porta a casa la vittoria. 26+8+7 per un ritrovato Griffin, 26+10 per un grande Jaren Jackson Jr.

 

(17-21) Minnesota Timberwolves 102-115 Boston Celtics (22-15)

Dopo il forfait di Kyrie Irving, arrivano solo notizie positive dal TD Garden: i Celtics ottengono una grande vittoria e soprattutto ritrovano Gordon Hayward.
I Celtics corrono in transizione a meraviglia: Rozier è una scheggia, Horford libera i compagni, Boston chiude il primo quarto sopra di 4 punti.
Il meglio arriva però nel secondo periodo, con i Celtics che iniziano a dilagare. La transizione è ancora l’arma migliore dei padroni di casa:

I biancoverdi flirtano col +20 e vanno a riposo sul 60-42. Al rientro in campo i T’Wolves sono un’altra squadra e, grazie ad un parziale da 39 punti segnati, si rifanno sotto. Towns si accende ed inizia a segnare anche cadendo all’indietro.
È nell’ultimo quarto che sale definitivamente in cattedra Gordon Hayward: l’ex Jazz prende per mano la squadra e a suon di canestri la conduce alla vittoria finale.

Per il numero 20 a fine partita sono 35 punti complessivi col 78% al tiro. Per i T’Wolves 28+12 di KAT.

 

(25-14) Philadelphia 76ers 132-127 Phoenix Suns (9-30)

Partita a due facce quella che va in scena nell’Arizona. La prima metà è dominata dagli ospiti, che però rischiano di dilapidare una vittoria praticamente già acquisita negli ultimi due quarti.
Il primo periodo dei Sixers e di Embiid è devastante: Philly segna ben 44 punti e il camerunense è semplicemente dominante. Ayton non riesce a contenerlo in nessuna maniera ed è costretto a mandarlo in lunetta spesso e volentieri.
Il secondo quarto dei Sixers non è da meno: Phoenix segna solamente 17 punti mentre Embiid continua ad essere un rebus irrisolvibile per i padroni di casa. A metà partita Phila conduce per 72-49 e il suo numero 21 è già a quota 30 punti e 14 rimbalzi.

Dopo un terzo quarto relativamente tranquillo, in cui Phoenix rosicchia 6 punti agli avversari, la partita prende una svolta inaspettata. Josh Jackson si accende improvvisamente e i Suns tutti iniziano a mettere a ferro e fuoco la difesa avversaria. A 4 minuti dal termine lo svantaggio è ridotto a soli 8 punti. Nei secondi finali Ayton schiaccia per il -6, poi Booker infila la tripla del -4 sul 129-125 ma i Sixers non sbagliano dalla lunetta e portano a casa la W.
A fine partita sono 42 punti e 18 rimbalzi per uno strepitoso Embiid, 29 per Simmons e 27 per Redick. 37 invece per Booker, doppia-doppia d’ordinanza per Ayton.

 

(24-13) Oklahoma City Thunder – Los Angeles Lakers (21-17)

Cadono in casa i Lakers, che perdono la terza partita su quattro giocate senza LeBron.
L’inizio dei Thunder, aldilà del punteggio, non è dei più facili. George colleziona 3 falli in poco tempo ed è costretto a lasciare il campo. Dall’altra parte è molto positivo McGee, che da una parte stoppa e dall’altra schiaccia. La dunk of the game è però quella di Jerami Grant, che chiude l’alley-oop alzato da Schroder:

Nel secondo quarto si mette in mostra Caldwell-Pope. L’ex Pistons, che sembrava sul punto di partire direzione Houston solo qualche settimana fa, prosegue nel suo momento di ottima forma: in 9 minuti giocati è infatti già a quota 17 punti. Ingram intanto regala un altro highlight.

I Lakers perdono Kuzma per infortunio. Il terzo quarto degli ospiti è gentilmente offerto da PG: l’ex Pacers segna 11 punti in fila per i Thunder ma insieme a lui segna praticamente solo Nader. LA guadagna quindi qualche altro punticino di vantaggio.
La sfida si fa accesissima nell’ultimo periodo: OKC rimette la testa avanti grazie ancora a George, ma i Lakers non mollano la presa e restano costantemente a contatto. Intanto Terrance Ferguson cade rovinosamente sul parquet nel tentativo di stoppare Hart ma, fortunatamente, non si fa nulla.
George continua a mantenere il controllo delle operazioni e, con i liberi prima e l’alley-oop per Adams poi, chiude definitivamente la partita.
PG chiude a quota 37 punti, Westbrook è ancora una volta da tripla doppia. Doppie-doppie per Ingram e Hart.

Guarda i commenti

  • Nessuna squadra ha una panchina forte come quella di Boston, che forse e' troppo forte per essere una panchina. Qualcuno fa 30 punti, oggi Hayward, ieri Brown, ma qualcun altro deve comunque limitarsi e dar palla a chi ha la mano calda. Anche Rozier ha fatto un primo quarto SUPER.. E' un valore aggiunto, ma e' un lusso per una squadra che sta schierando il quintetto titolare piu' equilibrato possibile, ma non il piu' forte in assoluto e non abbastanza forte per puntare alle finals. Basterebbe uno dei migliori 10 big man dell'Nba per farlo davvero e non servirebbe necessariamente Anthony Davis.. Un'alternativa concreta? Nicola Vucevic! Rozier + Williams o una delle prime scelte basterebbe e avanzerebbe per un secondo giocatore di Orlando, secondo me. Poi per il rinnovo, considerando che Horford entrera' nel suo ultimo anno 30milionario, un accordo lo troveranno, dopo aver giocato le finals...

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Pubblicato da
Simone Trunfio

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