(25-11) Denver Nuggets 117-113 Sacramento Kings (19-19)
Quarta vittoria consecutiva per i Denver Nuggets, che sfruttano una grandiosa prestazione di Jamal Murray per chiudere i conti con i Sacramento Kings.
Non era partita benissimo infatti la gara della notte per i ragazzi di coach Malone, in svantaggio di 13 lunghezze sui padroni di casa dopo i primi 24′ di gioco. Dopo essersi ulteriormente inabissati nel terzo quarto però, otto punti consecutivi di Murray hanno consentito ai Nuggets un exploit da 13 punti in un amen, tanto da pareggiare i conti con i Kings sull’84-84 con l’inizio dell’ultima ripresa.
Un’altra tripla del numero 27 ha poi aperto gli ultimi 12′ di partita, in cui Denver è riuscita a costruirsi una decina di punti di vantaggio sugli avversari che avrebbe garantito alla squadra del Colorado la vittoria, nonostante il rientro in partita di Sacramento sul finale grazie a 3 triple consecutive di Buddy Hield.
Non accenna a smettere dunque la leadership dei Nuggets in quel della Western Conference, arrivati a vincere l’ottava partita nelle ultime dieci giocate grazie ai 36 punti del predetto Murray e al solito contributo a tutto tondo di Nikola Jokic (26+13+6). Brutta sconfitta invece per i Kings, che perdono così la terza gara consecutiva nonostante i 29 punti di un ottimo Hield e i 16 (con 8 assist) di Fox.
(22-15) Houston Rockets 135-134 Golden State Warriors (25-14)
Che partita in quel di Oakland, California, ma soprattutto: che James Harden!
Dunque, da dove cominciare? Beh innanzitutto dal principio: Oracle Arena, Rockets in svantaggio di 17 lunghezze dopo i primi due quarti di gioco contro i Warriors, reduci da 24′ a dir poco perfetti testimoniati dai 70 punti messi a referto contro i “soli” 53 degli avversari.
Poi? Poi James Harden ha deciso di impostare la modalità Mvp, segnando 13 punti nel solo terzo quarto e guidando i suoi ad un parziale di 39-28 che ha rimesso in piedi la partita per i texani. Nel quarto quarto poi, il dominio del Barba non ha accennato a smettere, tanto da forzare l’overtime di una gara diventata punto a punto con una tripla glaciale a 50″ dal termine.
Nel tempo supplementare poi, Golden State ha provato a chiudere i conti con due canestri in fila di Durant e Curry ma la resilienza dei ragazzi di coach D’Antoni ha permesso ai Rockets di rientrare nuovamente in partita grazie a due triple in fila di Rivers e Harden, pareggiando così nuovamente i conti. Un canestro in contropiede di Curry ha però regalato di nuovo la leadership ai Warriors sul 132-130 con poco più di 5″ sul cronometro, tempo sufficiente per la tripla della vittoria di James Harden:
Un tiro insensato che fa da ciliegina sulla torta alla partita perfetta, conclusa a quota 44 punti (con annessi 10 rimbalzi e 15 assist). Per lui, si tratta della quinta partita consecutiva con almeno 40 punti a referto e la terza stagionale in cui sforna una tripla doppia con quarantello. Numeri da Mvp insomma, che se accostati poi al record di squadra (22-15, Houston quarta ad Ovest e vincente da sei partite consecutive) beh, sono ancor più clamorosi. Oltre ad Harden comunque, tra le fila dei texani da notare la mostruosa doppia-doppia di Capela (29+21) e i 18 punti di un solidissimo Austin Rivers.
Scioccati invece i Golden State Warriors, beffati sul finale nonostante il dominio della prima parte di gara. Non sono bastati infatti ai ragazzi di Kerr i 35 punti di Curry e i 26 di Durant/Thompson, che nonostante tutto però restano ugualmente secondi ad Ovest.
(28-12) Toronto Raptors 107-125 San Antonio Spurs (22-17)
Ritorno a casa amarissimo per Kawhi Leonard, travolto assieme ai suoi Raptors dall’ondata Spurs.
Non c’è stata proprio partita all’AT&T Center di San Antonio, Texas, dato il dominio assoluto imposto dai padroni di casa sin dai primi minuti del match. Nonostante infatti ci fossero tutti i requisiti per aspettarsi una grande gara da parte di Toronto, i ragazzi di coach Nurse non sono mai stati all’altezza degli avversari, complice anche il clima di tensione dovuto al ritorno in patria di Leonard.
L’ex numero 2 infatti è stato accolto da numerosi fischi sin dal suo ingresso nell’arena, proseguiti poi anche durante la proiezione del video tributo riservato a lui e Danny Green e nel resto della partita, con l’aggiunta di cori recitanti la parola “traditore”.
Non certo il clima di gioco ideale dunque per i canadesi, che nel solo primo quarto di gioco avevano incassato già la bellezza di 26 punti di scarto; al ritorno dalla pausa lunga poi, un parziale di 12-0 ancora in favore di San Antonio ha infranto definitivamente le speranze dei Dinosauri, che si sono visti così interrompere la striscia di 3W consecutive nonostante i 21 punti di Leonard e sette giocatori a roster in doppia cifra.
Buonissima invece ancora una volta la partita degli Spurs, che dopo le difficoltà iniziali sembrano aver trovato finalmente la quadra del cerchio. Fondamentali nella vittoria i 23 punti di Aldridge, i 20 di Forbes (con 6 triple a bersaglio) e sopratutto la tripla doppia di DeRozan (21+14+11), la prima sfornata da un giocatore neroargento dai tempi di Duncan (2003).