Serata agrodolce per James Harden quella di ieri notte.
Nonostante la sconfitta dei suoi Houston Rockets per 116-109 sul parquet degli Orlando Magic infatti, il candidato all’MVP ha segnato 38 punti. Si tratta della sedicesima partita consecutiva in cui Harden tocca o sorpassa quota 30, eguagliando in questo modo Kobe Bryant per la striscia di match chiusi a 30 o più punti più lunga dall’epoca della fusione tra NBA e ABA (datata 1976-77), mentre il record assoluto appartiene a Wilt Chamberlain che fece registrare 20 “trentelli” consecutivi nella stagione 1963-64. Ad Harden servirà quindi un’altra prestazione da almeno 30 punti nella partita di stanotte contro i Memphis Grizzlies per staccare Bryant in questa particolare classifica, e avvicinarsi Wilt.
Non è tutto oro quel che brilla, però, perché nel realizzare questo record, Harden ha tirato 1/17 dalla linea dei 3 punti, la peggior prestazione al tiro pesante da quando Damon Stoudamire tirò 5/21 nella partita tra Portland Trail Blazers e Golden State Warriors il 15 aprile 2005. Quindi da stanotte la guardia dei Rockets è diventata anche comproprietaria di questo record negativo della storia NBA.
Ovviamente la notizia non deve preoccupare più di tanto i fan di fede Rockets, tutti i grandi tiratori possono incappare in serate “no” dalla lunga distanza: è toccato, tra gli altri, anche a Dennis Scott (che fece registrare un 2/17), Ray Allen (1/14) e Steph Curry (0/11) oltre che ad Harden stesso, che tirò 0/11 in gara-5 delle Western Conference Finals dello scorso anno. Del resto anche il coach dei Rockets, Mike D’Antoni, non imputa la sconfitta dei suoi alla cattiva serata al tiro di Harden, ma prende piuttosto di mira la difesa della squadra:
“Il problema è che non possiamo contare sul fatto che lui sia straordinario ogni sera. Dobbiamo avere anche il contributo degli altri ragazzi. Penso che stasera siano andati in campo con poca attenzione, particolarmente nella metà campo difensiva“
Il fatto stesso che, nonostante percentuali così scarse al tiro pesante, Harden sia riuscito comunque a concludere con più di 30 punti stanotte, basta a dimostrare le sue straordinarie doti di realizzatore: con 34.2 punti a partita, la guardia dei Rockets sta giocando la quarta stagione più prolifica negli ultimi 40 anni di NBA (davanti a lui solo Michael Jordan che chiuse a 37.1 nel 1986-87 e a 35.0 nel 1987-88, e Kobe Bryant, che ne infilò 35.4 a partita nel 2005-06). Al termine della partita Evan Fournier, guardia dei Magic, che ha preso in carico la maggior parte della difesa su Harden, è stato costretto ad ammettere:
“Pensavo avessimo fatto un ottimo lavoro [nel marcarlo]. Poi ho guardato il tabellino e ho visto che ne aveva fatti 38. Semplicemente incredibile“