Il rientro in campo di Dion Waiters per i Miami Heat non è sicuramente andato come il nativo di Philadelphia se lo era aspettato. Dopo un anno di assenza, la squadra ha trovato nuovi equilibri e nuovi interpreti, e l’ex Thunder sta scoprendo quanto sia difficile scalare di nuovo la gerarchia.
Dopo la recente, umiliante sconfitta degli Heat contro i Milwaukee Bucks, Waiters si era lasciato andare a dure dichiarazioni, evidentemente dirette al coach Erik Spoelstra e alla società per la mancanza di minuti di gioco: nelle sue 5 apparizioni stagionali finora il #11 degli Heat ha giocato 67 minuti complessivi (con un massimo di 25 nella sconfitta contro i Nuggets).
Conoscendo bene il rigore della dirigenza di Miami, e visto il precedente di Hassan Whiteside, che alla fine della scorsa stagione si era abbandonato a simili dichiarazioni ed aveva ricevuto una multa, Waiters non poteva certo aspettarsi un trattamento diverso. E infatti così è stato: secondo quanto riportato da Barry Jackson, storicamente vicino all’ambiente Heat, Miami avrebbe comminato una multa (il cui ammontare non è stato reso noto dalla franchigia) a Waiters a causa dei suoi commenti e della condotta considerata lesiva degli equilibri della squadra.
Inoltre Waiters ha avuto un faccia a faccia con Erik Spoelstra. Sempre secondo Barry Jackson il coach degli Heat avrebbe spiegato a Waiters che la squadra è cambiata e ha guadagnato in profondità dalla panchina e che per questo il suo posto in quintetto è tutt’altro che scontato. In seguito al confronto con l’allenatore Waiters avrebbe parlato anche con alcuni compagni di squadra, primi tra tutti Dwyane Wade e Hudonis Haslem.
Alla fine del confronto Waiters si è detto comunque sollevato di aver parlato apertamente, ma ha ammesso di essersi espresso nei modi e attraverso i mezzi sbagliati.