Dopo quei pochi istanti di follia nel terzo quarto della partita contro Atlanta, anche Marcus Smart si aspettava una punizione esemplare dalla lega. E così è stato.
La multa comminata dalla NBA è salata: 35.000 dollari sonanti, e le motivazioni, anche se sotto gli occhi di tutti, sono state esposte lapidariamente da Kiki VanDeWeghe, vice presidente NBA per le basketball operations:
“[Smart] ha aggressivamente inseguito un avversario nel tentativo di iniziare un confronto fisico e ha mancato di lasciare il campo in tempo dopo la sua espulsione”
Il comportamento di Smart è stato censurato da tutti, compresi il suo coach, Brad Stevens, e i suoi compagni di squadra.
Dopo l’accaduto Smart ha lasciato l’arena senza rilasciare dichiarazioni sull’accaduto, mentre al contrario DeAndre Bembry aveva parlato della lite, dichiarando di essere solo intervenuto a difendere il compagno di squadra Trae Young, al quale Smart avrebbe detto qualcosa, e facendo notare che il #36 biancoverde non è nuovo a questi comportamenti:
“Questo è ciò che fa. Lo vediamo fare così un sacco di volte. Succede. Io ho solo provato a mantenere il sangue freddo. Stavo provando a vincere la partita”