(23-24) Minnesota Timberwolves 118 – 91 Phoenix Suns (11-38)
Stesse squadre, stesso risultato, ma niente canestro allo scadere di Derrick Rose stavolta. Ai Timberwolves basta una serata di ordinaria amministrazione per avere la meglio sui Suns per la seconda volta nel giro di due giorni. Che non ci fossero i presupposti per assistere ad un match teso come quello di Minneapolis non è stato in realtà chiaro fin da subito. I padroni di casa infatti, pur non essendo mai riusciti a condurre la gara, sono rimasti in partita fino a metà secondo quarto, quando il punteggio recitava ancora 44-42, ma poi si sono fatti travolgere da un parziale di 20-7 e già a fine primo tempo davano l’impressione di aver tirato i remi in barca. I trenta punti di svantaggio accumulati nel corso della terza frazione sono la cartina di tornasole di una partita che i Timberwolves hanno saputo gestire tecnicamente e mentalmente, non consentendo ai fragili padroni di casa di abbozzare neppure un timido tentativo di rimonta. A nulla è servito dunque il season-high, con annessa doppia doppia, di Josh Jackson, che in uscita dalla panchina ha messo a segno 27 punti conditi da 10 rimbalzi.
La prestazione offerta da Jackson è stata l’unico raggio di sole in una partita decisamente nuvolosa per i Suns: dopo aver messo a referto soltanto 14 punti, la stella di casa Devin Booker si è fatta espellere per delle reciproche scaramucce con Gorgui Dieng. Da segnalare in casa Minnesota il career-high di Josh Okogie – 21 punti per lui – e un Towns da 25 punti, 18 rimbalzi e 7 assist, quanto basta per tornare a Minneapolis con la vittoria in tasca.
(25-22) Los Angeles Clippers 98 – 106 Dallas Mavericks (21-26)
Dopo un’intensa settimana di voci legate ad un suo eventuale addio, il figliol prodigo Dennis Smith Jr. torna in quintetto e con 17 punti e 8 rimbalzi contribuisce alla vittoria casalinga dei suoi Mavericks ai danni dei Clippers, che pagano, tra le altre cose, una serata decisamente storta al tiro. Percentuali decisamente da rivedere per i losangelini, che nella notte hanno infatti tirato con un misero 36% dal campo, sbagliando la bellezza di 16 tiri consecutivi – di cui 15 nel solo terzo quarto – nel corso del secondo tempo. Eppure, nonostante le polveri più che bagnate, nella quarta frazione gli ospiti erano ancora in testa, ma un’ altra sessione di tiro non adatta ai deboli di cuore (4-16) ha di fatto consegnato la vittoria nelle mani dei Mavericks.
Di contro, i padroni di casa sono riusciti a sfruttare una bella prestazione corale, con l’ex DeAndre Jordan che ha fatto registrare l’ennesima doppia doppia della carriera – 13 punti e 16 rimbalzi, oltre a 4 assist e altrettante stoppate – e un Harrison Barnes da 20 punti, mentre l’idolo di casa Doncic si è “accontentato” di 17 punti, 7 rimbalzi e 6 assist in 32 minuti di gioco.