Superata abbondantemente la boa di metà stagione, i Cleveland Cavaliers restano il fanalino di coda dell’intera NBA (9-40 il record). Difficile attendersi uno scenario diverso in casa dei vice-campioni NBA in carica: l’addio di LeBron James in estate e l’assenza prolungata di Kevin Love hanno radicalmente cambiato le carte in tavola e il processo di ricostruzione preventivato è solo all’inizio.
AI SALUTI
Una ricostruzione che, con ogni probabilità, non vedrà coinvolto in prima persona coach Larry Drew, subentrato a Tyronn Lue dopo appena sei partite. Le dichiarazioni del diretto interessato in merito, rilasciate a The Athletic, lasciano poco spazio ai dubbi. Di seguito quanto raccolto da Joe Vardon e Jason Lloyd:
“Sono rimasto sorpreso, direi più ferito che sorpreso. […] Penso che [Tyronn Lue] si meritasse un trattamento di gran lunga migliore dopo aver vinto un titolo e viste le vicissitudini sul piano fisico-psicologico della passata stagione. Non so se avrò voglia continuare ad allenare dopo questa stagione. Non è un’opportunità che ho cercato ma è successo quel che è successo e non c’è molto che si possa fare.”
La serie di infortuni a catena non ha certo aiutato coach Drew, che infatti non ha nascosto le difficoltà.
“Non ho mai avuto a che fare con una squadra con così tanti infortuni. In situazioni di rebuilding, sopratutto con giocatori giovani [a roster] ci si concentra sul farli giocare e si accettano gli errori che fanno parte di un processo di crescita. Quando però subentrano infortuni, la combinazione può mandarti in tilt. È quello che è successo a me.”
La caccia al sostituito è cominciata, ma sui nomi dei possibili candidati ancora nessuna conferma.
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