(42-14) Milwaukee Bucks 112 – 99 Chicago Bulls (13-44)
Serve più impegno del previsto ai Milwaukee Bucks per avere ragione dei Chicago Bulls, combattivi e mai domi nonostante la cifra tecnica sicuramente inferiore.
Il primo tempo si gioca in sostanziale equilibrio, con i padroni di casa a rispondere colpo su colpo ai canestri degli avversari, nonostante i tentativi di accelerazione impressi dai Bucks. Ogni volta che gli uomini di coach Mike Budenholzer riuscivano a guadagnarsi un vantaggio interessante la truppa di coach Jim Boylen arrivava a ricucire lo strappo, tenendo la partita in bilico molto più a lungo di quanto ci si sarebbe potuti aspettare alla vigilia. Così quando Milwaukee va sul +8 nel secondo quarto i Bulls sono subito pronti a tornare a -1 sulla sirena dell’intervallo lungo (50-49). Dopo il parziale di 15-4 dei Bucks che apre il terzo quarto, Chicago risponde con uno da 11-2 per rimanere a contatto, e chiudere la terza frazione sotto di 8 (79-71). Nell’ultimo quarto Milwaukee riesce a costruirsi un vantaggio di +14 (100-86) ma di nuovo i Bulls rispondono con un parziale di 11-0 per tornare a -3 (100-97). Alla fine però i Bucks riescono a mettere definitivamente le distanze tra loro e gli avversari con il definitivo parziale da 12-2 che fissa il risultato finale.
Milwaukee si gode la grande prestazione di Giannis Antetokounmpo (29 punti, 17 rimbalzi, 39esima doppia doppia stagionale), che si somma ai 19 punti di Eric Bledsoe, ai 17 di Malcom Brogdon e ai 16 di Khris Middleton. Per Chicago, sconfitta nonostante una partita coraggiosa, Zach LaVine chiude a 27 punti (17 nel primo tempo), Lauri Markkanen a 20 punti e 17 rimbalzi e Otto Porter jr a 18 punti.
(26-30) Dallas Mavericks 104 – 120 Houston Rockets (33-23)
Un James Harden ormai abbonato ai trentelli (sono arrivate a 30 le partite consecutive con 30 o più punti) guida i suoi Houston Rockets alla vittoria nel derby texano contro i Dallas Mavericks di Luka Doncic. Una vittoria non banale, perché è la prima di Houston nelle tre sfide giocate contro Dallas in questa stagione.
I Rockets partono bene e sembrano da subito in controllo della partita. Nei primi due quarti dominano facilmente il gioco di Dallas e arrivano all’intervallo lungo con un comodo +14. L’inizio del terzo quarto non sembra portare cambiamenti significativi all’inerzia del match, con Harden che anzi aumenta il vantaggio fino al +18 (76-58). Houston tocca anche il +19 nel terzo quarto dopo una tripla di Gerald Green (85-66) e arriva all’alba dell’ultima frazione con un rassicurante +14, che diventa +16 (106-90) quando Harden entra in campo a 6.30 minuti dalla fine della partita. In quel momento qualcosa cambia nei Mavericks, che infilano un parziale di 7-0 nei successivi 3 minuti, coronato dalla tripla di Jalen Brunson. Harden è quindi costretto a prendere il comando delle operazioni, facendosi esecutore principale del parziale di 9-3 che porta il risultato sul 115-100 con 2 minuti da giocare e che, sostanzialmente, ammazza la partita. C’è ancora spazio per lo spettacolo però, perché con il Barba fermo a 28 punti a 1 minuto dal termine, sembra che la sua fenomenale striscia realizzativa sia destinata a interrompersi. Raddoppiato dalla difesa di Dallas sulla linea dei tre punti, Harden scarica il pallone a Chris Paul che poi glielo riconsegna per la tripla che significa 31 punti segnati e striscia ancora viva. Harden è adesso a una sola partita dal pareggiare la seconda striscia più lunga di sempre di partite consecutive da 30 o più punti, detenuta da Wilt Chamberlain a quota 31.
Oltre a James Harden (31 punti, 8 rimbalzi e 7 assist) Houston trova il contributo di Gerald Green (19 punti) e Chris Paul (17 punti, 11 assist). A Dallas non basta l’ennesima prestazione sopra le righe di Luka Doncic che flirta con la tripla doppia (21 punti, 10 rimbalzi e 8 assist).