[26-32] Orlando Magic 118 – 88 New Orleans Pelicans [25-33]
Tira aria di tempesta in quel di New Orleans, e non solo perché i Magic riescono a passare senza troppe difficoltà su dei padroni di casa mai realmente in partita. Dopo aver richiesto ufficialmente una trade che potesse farlo approdare in una squadra da titolo, l’ormai ex idolo di casa Anthony Davis sfodera la seconda prestazione horror consecutiva: 3 punti, frutto di un agghiacciante 1-9 al tiro, 6 rimbalzi e 3 stoppate sono il misero bottino di AD in 24 minuti sul parquet. Il caso Davis si è evidentemente ripercosso anche sugli altri membri della squadra, apparsi demotivati, anche alla luce della trade che ha visto Mirotic accasarsi a Milwaukee e contestualmente ha sancito la resa dei Pelicans in ottica Playoff, e ormai in balia degli eventi, come dimostrato dai 22 punti di svantaggio già accumulati nel solo primo quarto.
Tutto facile invece per gli ospiti, che hanno potuto dare sfoggio del loro potenziale sulla passerella dello Smoothie King Center: grazie ai suoi 25 punti e 17 rimbalzi, Nikola Vucevic stravince lo scontro diretto con Davis, mentre i vari Fournier, Gordon e Isaac riescono senza troppi problemi a scollinare quota 20 punti.
[36-21] Boston Celtics 112 – 109 Philadelphia 76ers [36-21]
Le parole di Marcus Morris, che dopo la sconfitta casalinga patita contro i Clippers aveva aspramente criticato i suoi troppo egoisti compagni di squadra, devono aver sortito il giusto effetto nello spogliatoio dei Celtics, che, pur non potendo contare sull’infortunato Kyrie Irving, con la vittoria di stanotte certificano ulteriormente di non soffrire troppo il matchup con i 76ers, neppure dopo le ultime compere invernali della squadra di coach Brown. Decisivi ai fini del risultato gli errori sul finale di gara di Jimmy Butler, che prima getta alle ortiche le chance di pareggiare sbagliando due tiri liberi consecutivi e poi non riesce a far partire in tempo la tripla disperata del pareggio. La vittoria di stanotte proietta Boston al quarto posto della Eastern Conference, a pari merito proprio con i 76ers, che evidentemente devono ancora affinare l’intesa dopo l’arrivo di Tobias Harris nella città dell’amore fraterno. Infatti, come dichiarato da Ben Simmons a fine gara, “la nostra è una squadra nuova, ci sono diverse cose su cui dobbiamo lavorare e altre in cui dobbiamo migliorare, ma sono entusiasta di poter lavorare con questi ragazzi e non vedo l’ora di scoprire quanta strada saremo in grado di fare”.
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La mancata trade di Davis ai Lakers, "promesso" ai Celtics in estate, ha creato grossi scompigli prima sui gialloviola, demotivati, autosvalutati, consapevoli sia di aver poche speranze di far bene quest'anno sia di essere scambiati in estate.
Poi i problemi si sono visti sui Celtics, che non sanno se fare i gregari di Irving che può non rinnovare a giugno, che spesso è infortunato, o se provare ad essere protagonisti.
Ora sono i giocatori dei Pelicans in crisi nera, che sanno di non rientrare più nei piani futuri. Ma sono dei professionisti e si tireranno su. I Celtics con questa vittoria sembra che lo abbiano già fatto, grazie alla leadership di Horford e un Hayward che, in serata buona al tiro, ha sfruttato bene il fatto di essere il giocatore lasciato più libero.
Certo che, vedendo come continua a giocare Vucevic, se i Celtics ci avessero provato, anzichè puntare tutto sull'anno prossimo...