[32-25] Utah Jazz 108 – 115 Golden State Warriors [41-15]
Si sa, se Steph Curry inizia a scaldare la mano non ce n’è per nessuno, neppure per una squadra preparata come i Jazz di coach Snyder. Grande equilibrio dall’inizio alla fine nella partita della Baia, dove l’esperienza e il tasso tecnico superiore dei padroni di casa hanno avuto la meglio su una formazione ospite che può comunque tornare a casa a testa alta: Già, perché all’inizio del quarto periodo i Jazz erano addirittura arrivati a condurre 91-84. i 7 punti di svantaggio accumulati hanno evidentemente fatto suonare l’allarme in casa Warriors, che facendo ricorso alle energie residue e soprattutto ad una potenza di fuoco fuori dalla portata di qualsiasi altra squadra del pianeta sono riusciti a far registrare un pazzesco parziale di 21-4 che ha inevitabilmente tagliato le gambe alla truppa di coach Snyder.
Come spesso accade da ormai diversi anni, l’uomo simbolo della rimonta risponde al nome di Stephen Curry: dopo aver sbagliato i primi 5 tiri, il figlio di Dell si è acceso nel quarto quarto e ha guidato i suoi verso una vittoria che ad un certo punto della gara non sembrava poi così scontata. A nulla sono valsi dunque in casa Jazz i 25 punti e 7 rimbalzi della stellina Mitchell e la consueta doppia doppia siglata da Rudy Gobert; da segnalare invece tra le fila dei padroni di casa il già citato Curry, autore di 24 punti, 5 rimbalzi e 4 assist in 36 minuti, e i 28 punti del solito Durant: nonostante una trade deadline vissuta nelle retrovie, i Golden State Warriors continuano sulla loro marcia verso il terzo titolo consecutivo.
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La mancata trade di Davis ai Lakers, "promesso" ai Celtics in estate, ha creato grossi scompigli prima sui gialloviola, demotivati, autosvalutati, consapevoli sia di aver poche speranze di far bene quest'anno sia di essere scambiati in estate.
Poi i problemi si sono visti sui Celtics, che non sanno se fare i gregari di Irving che può non rinnovare a giugno, che spesso è infortunato, o se provare ad essere protagonisti.
Ora sono i giocatori dei Pelicans in crisi nera, che sanno di non rientrare più nei piani futuri. Ma sono dei professionisti e si tireranno su. I Celtics con questa vittoria sembra che lo abbiano già fatto, grazie alla leadership di Horford e un Hayward che, in serata buona al tiro, ha sfruttato bene il fatto di essere il giocatore lasciato più libero.
Certo che, vedendo come continua a giocare Vucevic, se i Celtics ci avessero provato, anzichè puntare tutto sull'anno prossimo...