[28-29] Los Angeles Lakers 113 – 117 Atlanta Hawks [19-38]
Neanche la tripla doppia di un LeBron James in formato deluxe è bastata ad evitare la sconfitta esterna ai Lakers, che in quel di Atlanta cadono sotto i colpi dei giovanissimi Hawks. Capitanati dal duo Trae Young – John Collins, entrambi autori di 22 punti, i padroni di casa sono infatti riusciti ad avere la meglio su una formazione ben più quotata, interrompendo la striscia di tre sconfitte consecutive.
Partita in bilico fino agli ultimi – e non troppo esaltanti, visti i tanti errori al tiro che hanno caratterizzato l’ultimo quarto – minuti, nel corso dei quali Atlanta, pur facendo registrare la miseria di 7 punti, sono riusciti a spegnere sul nascere qualsiasi tentativo di rimonta da parte dei losangelini. Nonostante tutto, sembrerebbe che il coro “Kobe’s better” intonato a più riprese dal pubblico di casa non abbia fatto altro che motivare LeBron, che ha chiuso con 28 punti, 16 assist e 11 rimbalzi; 19 punti a testa per Kuzma e Ingram, mentre le 6 palle perse da Rondo hanno inevitabilmente pesato sul risultato finale.
Record sfiorato in casa Hawks: con 10 triple mandate a bersaglio nel corso del terzo quarto, Young e compagni hanno pareggiato il record di canestri da tre punti segnati in una sola frazione… sbagliando però i successivi sei tentativi. La carta d’identità è ampiamente dalla parte di Atlanta, mentre in quel di Los Angeles non resta che sperare che la pausa dell’All-Star Game possa rigenerare la squadra in vista della volata Playoff.
[33-26] San Antonio Spurs 108 – 107 Memphis Grizzlies [23-35]
Partita tiratissima quella in programma al FedEx Forum di Memphis, dove nonostante i tanti segnali incoraggianti i padroni di casa hanno mancato di un soffio la ventiquattresima vittoria stagionale. In bilico fino agli ultimi istanti di gara, la partita è stata risolta da una pessima gestione dei tiri liberi da parte del pur promettentissimo Jaren Jackson Jr. Con un solo secondo ancora da giocare e due liberi a disposizione per ribaltare il risultato, il lungo dei Grizzlies non solo ha fallito il primo, ma nel tentativo di sbagliare anche il secondo per regalare un possesso extra ai suoi ha involontariamente fatto finire il pallone in fondo alla retina: pallone nelle esperte mani degli Spurs e partita in cassaforte per la banda di Gregg Popovich, che pur essendo stata protagonista di una partenza decisamente sottotono – 20-33 il risultato al termine del primo quarto – ha avuto la forza di reagire e portarsi a casa la vittoria.
Oltre alla buona prova offerta complessivamente dalla panchina, la doppia doppia da 22 punti e 11 assist fatta registrare da LaMarcus Aldridge ha sicuramente aiutato gli Spurs a tornare in Texas con una vittoria in più, sebbene i troppi errori al tiro di DeMar DeRozan – 5-19 dal campo per l’ex Raptors – abbiano rischiato di far prendere una piega indesiderata al match. Da segnalare in casa Grizzlies le ottime prove offerte dai nuovi arrivati: i 33 punti di Avery Bradley costituiscono il suo nuovo career-high, mentre la doppia doppia da 23 punti e 10 rimbalzi messa a referto da Jonas Valanciunas ha contribuito, nei limiti del possibile, a rendere meno amaro l’addio dell’idolo di casa Marc Gasol.
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La mancata trade di Davis ai Lakers, "promesso" ai Celtics in estate, ha creato grossi scompigli prima sui gialloviola, demotivati, autosvalutati, consapevoli sia di aver poche speranze di far bene quest'anno sia di essere scambiati in estate.
Poi i problemi si sono visti sui Celtics, che non sanno se fare i gregari di Irving che può non rinnovare a giugno, che spesso è infortunato, o se provare ad essere protagonisti.
Ora sono i giocatori dei Pelicans in crisi nera, che sanno di non rientrare più nei piani futuri. Ma sono dei professionisti e si tireranno su. I Celtics con questa vittoria sembra che lo abbiano già fatto, grazie alla leadership di Horford e un Hayward che, in serata buona al tiro, ha sfruttato bene il fatto di essere il giocatore lasciato più libero.
Certo che, vedendo come continua a giocare Vucevic, se i Celtics ci avessero provato, anzichè puntare tutto sull'anno prossimo...