Qualsiasi critica rivolta a Russell Westbrook si rivela un inutile spreco di tempo, visto quanto affermato qualche giorno fa dalla stessa superstar dei Thunder:
“Ho ricevuto un talento tale che non devo più un c***o a nessuno, indipendentemente da quello che succede in campo,”
ha dichiarato ieri il numero 0 durante un intervista con Royce Young di ESPN. Fin dal suo primissimo ingresso nella lega infatti, Westbrook è sempre stato nell’occhio del ciclone in quanto a critiche e perplessità sull’efficienza del proprio gioco da parte di giornalisti e/o addetti ai lavori eppure, grazie al suo carattere e all’immenso agonismo che lo contraddistinguono, non ha mai permesso che nessuno di questi fattori potesse davvero influenzarlo.
“(I giudizi) non cambiano il modo in cui vivo, ne il modo in cui penso. Ho un’incredibile famiglia, amici fantastici, una vita e un lavoro incredibile grazie al quale guadagno un sacco di soldi. Sono benedetto, infinitamente grato, umile, non ho avuto problemi e non ne causo; sto vivendo la vita migliore che una persona possa desiderare e perciò non posso lamentarmi.
“Non me ne frega niente di quello che gli altri dicono riguardo al mio gioco. Ogni anno devono inventarsi qualcosa di diverso, il che va bene dopotutto. Una cosa che ho imparato con gli anni infatti è che se non stanno parlando di te, allora non stai facendo niente di buono.“
Queste le ultime parole di Westbrook, che nonostante tutto è attualmente nel bel mezzo di una serie storica da 10 triple-doppie consecutive grazie alle quali i suoi Thunder sono ora la terza forza della Western Conference con un record di 37 vittorie e 19 sconfitte. Come se non bastasse poi, Brodie sta mantenendo per il terzo anno consecutivo una tripla-doppia di media in stagione (21.2 punti, 11.1 rimbalzi, 11.2 assist), nonostante lo usage rate più basso della sua carriera dal 2009-10.
Leggi anche:
NBA, Russell Westbrook e Paul George entrano nella storia
NBA, Dirk Nowitzki: “I rapporti con Dwyane Wade non sono più così freddi”
NBA, DeMar DeRozan si schiera dalla parte delle superstar che chiedono la trade