(30-29) Brooklyn Nets 148 – 139 Cleveland Cavaliers (12-46)
Ci sono voluti ben tre overtime alla truppa di coach Kenny Atkinson per avere ragione di quelli che sono stati i migliori Cleveland Cavaliers della stagione. Dopo 63 minuti di giocate al cardiopalma e 23 cambi di vantaggio, sono infine i Brooklyn Nets a portare a casa la vittoria.
Fin dall’inizio si capisce che la partita sarà estremamente combattuta. Le squadre continuano a rincorrersi, un parziale dopo l’altro, senza riuscire mai a scappare veramente. Al termine del primo quarto Brooklyn è avanti di uno, ma alla fine del secondo è Cleveland ad essere sopra, sul +3. Ogni tentativo di fuga da una parte o dall’altra viene prontamente tamponato anche nel terzo quarto, che si chiude in pareggio a quota 84. Nell’ultima frazione Brooklyn e Cleveland continuano a rispondersi punto su punto, e chiudono di nuovo in pareggio, a quota 109. E così anche nel primo overtime, che finisce pari a 118 con il canestro di Collin Sexton. Quella che sembra l’accelerazione decisiva i Cavs la imprimono nel secondo supplementare: Jordan Clarkson segna un jumper e poi due tiri liberi, portando la squadra sul +3 (128-125). Brooklyn chiama timeout e Atkinson disegna una giocata destinata a Joe Harris, o ad Allen Crabbe. Ma quando il pallone viene rimesso in gioco tra le mani di DeMarre Carroll, il giocatore viene immediatamente raddoppiato. Coi secondi che scorrono via veloci, Carroll decide allora per la tripla della disperazione che pareggia di nuovo la partita e la porta al suo terzo supplementare. Ed è in questo momento che sale in cattedra D’Angelo Russell: il prossimo All-Star segna 14 punti proprio nel terzo overtime, per consegnare finalmente la vittoria ai Nets.
Per Brooklyn il migliore è ovviamente D’Angelo Russell con i suoi 36 punti, 7 rimbalzi e 8 assist. A lui si aggiungono i 25 punti di Joe Harris e i 18 di un DeMarre Carroll provvidenziale. A Cleveland non basta il career high di Jordan Clarkson, che chiude a 42 punti (16/34 dal campo), né la prestazione da 24 punti di Collin Sexton o quella da 23 di Marquese Chriss.Chrissè stato anche tra i quattro giocatori di Cleveland che sono finiti fuori per falli, insieme a Larry Nance jr, David Nwamba e Ante Zizic.
(43-14) Milwaukee Bucks 106 – 97 Indiana Pacers (38-20)
Giannis Antetokounmpo indossa i panni dell’MVP e trascina letteralmente i Milwaukee Bucks a una vittoria importantissima, su una squadra al top della Eastern Conference come gli Indiana Pacers.
La partita non è stata certo delle più semplici per i Bucks, che in certi momenti sono sembrati dipendere dalla superstar greca: Antetokounmpo realizza cinque dei primi nove canestri di Milwaukee e fornisce gli assist per gli altri quattro, in un primo quarto che gli uomini di coach Mike Budenholzer chiudono in vantaggio di 8 (26-18). Nella seconda frazione Milwaukee riesce a mantenere il vantaggio stabile. Ma dopo l’intervallo lungo Indiana torna alla carica, recuperando lo svantaggio, e portandosi anche sul +3 alla fine della terza frazione. Nei primi minuti dell’ultimo periodo gli uomini di Nate McMillan si portano addirittura sul +10 (86-76), che arriva dopo un canestro di Tyreke Evans quando ci sono ancora più di 9 minuti da giocare. Ma Antetokounmpo torna in cattedra: il greco mette fine al parziale di 7-0 di Indiana con un layup, e poi guida la riscossa dei Bucks che tornano in vantaggio (91-90) a 5 minuti dalla fine. Un canestro di Bojan Bogdanovic e una tripla di Thaddeus Young riportano sopra i Pacers (95-93), ma proprio in questo frangente Antetokounmpo si fa esecutore principale del decisivo parziale di 11-0 che ammazza la partita.
Giannis chiude in tripla doppia con 33 punti, 19 rimbalzi e 11 assist, aiutato dai 17 punti di Malcom Brogdon e dai 15 di Khris Middleton. Indiana trova i 20 punti di Bojan Bogdanovic, i 14 di Domantas Sabonis e i 14 con 6 rimbalzi e 7 assist di Darren Collison.
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