L’infortunio di Zion Williamson ha causato moltissime critiche al sistema NCAA, colpevole, agli occhi soprattutto dei giocatori NBA, di non retribuire i giocatori esponendoli però a rischi di infortuni che potrebbero avere serie ripercussioni sulle loro carriere.
Particolarmente dure le dichiarazioni di DeMarcus Cousins, che è stato molto diretto nell’attaccare la NCAA e nel sostenere invece strade diverse per l’approdo nella lega dei giovani giocatori:
“Sapendo quello che so adesso, il college è una str*****a. Il college basket e la NCAA sono una str*****a. Quindi il mio consiglio per [Zion Williamson] è ‘Fai ciò che è meglio per te e per la tua famiglia’.
Il cammino della G-League, penso sia molto d’aiuto. Ovvio, al momento non è una cosa molto popolare, a penso che crescerà nel tempo. Abbiamo visto già un paio di ragazzi nel programma”
Molti giocatori ed ex giocatori NBA hanno voluto esprimere la loro opinione sui social, invocando un cambiamento delle regole NCAA: da Donovan Mitchell, a Trae Young, da Isaiah Thomas a Jay Williams, il coro e unanime.
La lega ha preso subito sul serio queste istanze: è di oggi la proposta ufficiale per l’abbassamento dell’età minima per dichiararsi eleggibili al draft, da 19 a 18 anni, che permetterebbe ai prospetti più interessanti di compiere direttamente il salto dalla high school ai professionisti.
DeMarcus Cousins ha anche applaudito all’iniziativa di LaVar Ball, che nel dicembre 2017 ha fondato la Junior Basketball Association, che offre l’opportunità a giocatori di high school e junior college di giocare a un livello da professionisti e di essere pagati:
“Quello che LaVar Ball ha fatto con la sua ‘little league’ è forte. Penso sia forte. Ovviamente lui non si è fatto un gran nome e la gente lo guarda come un buffone, ma quello che sta facendo ha un senso. Vuole aiutare questi ragazzi”