[33-25] Houston Rockets 106 – 111 Los Angeles Lakers [29-29]
29 punti, 11 rimbalzi e 6 assist. 30 punti, 5 rimbalzi e 6 assist. Quando due fenomeni del calibro di LeBron James e James Harden si incontrano lo spettacolo è assicurato, è così è stato allo Staples Center di Los Angeles, dove i padroni di casa dei Lakers hanno avuto la meglio sugli Houston Rockets. Dopo le sconfitte accumulate appena prima della pausa per l’All-Star Game, dare la scossa ad uno spogliatoio e ad un ambiente perennemente sull’orlo di una crisi di nervi era di vitale importanza per evitare di gettare alle ortiche la prima stagione del Prescelto in maglia Lakers.
A lanciare il messaggio, come era lecito attendersi, è stato lo stesso LeBron Raymone James, che in collaborazione con un Brandon Ingram da 27 punti e 13 rimbalzi e all’ormai solito Kyle Kuzma è riuscito a indirizzare la gara sui giusti binari per i losangelini. A dare una mano a LeBron e soci ci hanno pensato gli stessi ragazzi di coach D’Antoni, apparsi poco lucidi in alcuni frangenti, che con qualche fallo decisamente evitabile di troppo hanno agevolato le operazioni. Con Harden e Paul fuori per falli nei minuti decisivi, è stato infatti un gioco da ragazzi per i Lakers amministrare e portare a casa la ventinovesima vittoria stagionale, che rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno in ottica Playoff. Da segnalare tra le fila degli ospiti il ritorno in campo di Clint Capela, che chiude con la doppia doppia d’ordinanza da 12 punti e 11 rimbalzi in 33 minuti sul parquet.
[37-22] Boston Celtics 97 – 98 Milwaukee Bucks [44-14]
Succede di tutto al Fiserv Forum di Milwaukee, dove la squadra con il miglior record della lega riesce ad avere la meglio sui Celtics di coach Stevens al termine di un finale decisamente infuocato.
Con un Giannis Antetokounmpo che con i suoi 13 punti su 30 complessivi realizzati nel solo quarto periodo dimostra di non aver accusato la pausa per l’All-Star Game e grazie a un paio di triple realizzate da Middleton a meno di un minuto dal termine della gara, i Bucks si sono ritrovati a condurre 98-97 con un possesso da gestire. Con la tenacia che lo contraddistingue, a tre secondi dalla fine e con 0.2 secondi sul cronometro dei 24, Marcus Smart è riuscito a forzare una palla contesa con Giannis, che in virtù dei suoi centimetri non ha dovuto faticare molto per indirizzare il pallone nei pressi di Brook Lopez, che però non è riuscito a scoccare in tempo il tiro che avrebbe messo in ghiaccio partita e risultato. Palla ai Celtics dunque, che affidano alle sapienti mani di Kyrie Irving la gestione del possesso decisivo: la sua incursione nel pitturato avversario non dà però i frutti sperati e i Bucks riescono dunque a portare a casa la quarantaquattresima vittoria stagionale. Spiccano in casa Celtics la prova del già citato Irving, autore di 22 punti, e le doppie doppie fatte registrare da Tatum e Horford, non sufficienti però ad arginare la furia di Giannis e compagni.
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Alla fine i migliori dei Celtics sono stati Tatum e Brown, che coi Bucks si caricano sempre, con tutti gli altri ben sotto il 50%, Irving 9/29 e veramente troppi isolamenti. Però è un buon segnale anche questa sconfitta, Boston non è inferiore a nessuno e se la può giocare sia con Milwakee, che con Toronto e Golden State. Secondo me hanno difeso anche bene contro un Giannis ormai MVP sicuro e ben circondato da tiratori da tre, sempre di più e sempre più lunghi. Ora però bisogna vincere un bel po', per non ritrovarsi senza il fattore campo anche nell'eventuale secondo turno di playoff.
Nei Lakers si comincia a vedere Lebron giocare da power forward, probabilmente sarà il suo futuro prossimo, tranne naturalmente negli ultimi possessi, che ci pensa tutto lui.