[11-49] Phoenix Suns 98 – 111 Cleveland Cavaliers [13-46]
I Cavs di un ritrovato Kevin Love si aggiudicano lo scontro a bassissima quota con dei Phoenix Suns da record. Già, perché con la sconfitta riportata in Ohio diventano ben 16 le partite perse consecutivamente da Booker e compagni, stabilendo un nuovo triste primato nella storia della franchigia; certo è che, incassando almeno 110 punti a partita da 16 gare a questa parte, se l’attacco non fa gli straordinari, diventa complicato tenere testa agli avversari.
Eppure, almeno stavolta, i Suns non erano partiti poi così male. Dopo aver chiuso il primo quarto in vantaggio di cinque punti, i ragazzi di coach Kokoshov hanno però iniziato a imbarcare acqua da tutte le parti, consentendo ai padroni di casa di recuperare lo svantaggio e passare a condurre la gara. La gara si è mantenuta poi piuttosto equilibrata fino alla fine del terzo quarto, quando, sul punteggio di 71-72, i Cavs hanno fatto registrare un parziale di 12-0 che ha definitivamente tagliato le gambe agli avversari.
Seppur ancora con un po’ di ruggine da grattare via, il grande protagonista della serata è stato Kevin Love, alla sua terza partita dopo il grave infortunio che l’ha tenuto a lungo fuori dal parquet, che ha messo a segno una doppia doppia da 16 punti e 11 rimbalzi. Altra doppia doppia per Ante Zizic, mentre in casa Suns non bastano i 30 punti di Devin Booker e i 23 di Oubre Jr.
[35-23] Portland Trail Blazers 113 – 99 Brooklyn Nets [30-30]
E se Damian Lillard incappasse in una serata storta al tiro e chiudesse con un misero 23% dal campo? In altri tempi una performance del genere sarebbe valsa la sconfitta assicurata per i Blazers. Ma non è questo il caso, perchè da qualche giorno Portland si è assicurata le prestazioni di Enes Kanter (18 punti e 9 rimbalzi con un impressionante 88% dal campo), che con Jusuf Nurkic (27 punti e 12 rimbalzi in 28 minuti sul parquet) sembra poter formare una coppia di lunghi in grado di mettere a ferro e fuoco gli ingranaggi difensivi di qualsiasi squadra d’oltreoceano.
A godere del primo assaggio delle potenzialità dei nuovi Trail Blazers sono stati, loro malgrado, i Brooklyn Nets, che dopo essere rimasti in partita per buona parte della gara si sono visti costretti ad alzare bandiera bianca a metà terzo quarto. Nuove sensazioni – come dichiarato ironicamente , ma non troppo, da Kanter, erano mesi che non assaporava il gusto della vittoria – e nuove prospettive per la truppa di coach Stotts, che nel corso della gara ha cercato di alternare i due centri, facendo sì che i suoi ragazzi potessero sempre fare affidamento su un punto di riferimento di un certo spessore sotto le plance. Niente da fare dunque per i Nets, che incappano in una sconfitta casalinga nonostante una buona prestazione di squadra. La notizia più incoraggiante della serata è senza dubbio la presenza in quintetto di Caris LeVert, che prosegue a gonfie vele nel suo percorso di recupero dall’infortunio.
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Alla fine i migliori dei Celtics sono stati Tatum e Brown, che coi Bucks si caricano sempre, con tutti gli altri ben sotto il 50%, Irving 9/29 e veramente troppi isolamenti. Però è un buon segnale anche questa sconfitta, Boston non è inferiore a nessuno e se la può giocare sia con Milwakee, che con Toronto e Golden State. Secondo me hanno difeso anche bene contro un Giannis ormai MVP sicuro e ben circondato da tiratori da tre, sempre di più e sempre più lunghi. Ora però bisogna vincere un bel po', per non ritrovarsi senza il fattore campo anche nell'eventuale secondo turno di playoff.
Nei Lakers si comincia a vedere Lebron giocare da power forward, probabilmente sarà il suo futuro prossimo, tranne naturalmente negli ultimi possessi, che ci pensa tutto lui.