[40-22] Philadelphia 76ers 108 – 104 Oklahoma City Thunder [38-23]
La quarta assenza consecutiva di Joel Embiid non ha impedito ai 76ers di battere a domicilio i Thunder e raggiungere quota quaranta vittorie stagionali. Con Embiid fermo ai box, ci hanno pensato Ben Simmons e Tobias Harris a fare la voce grossa nell’Oklahoma, coadiuvati da un ottimo lavoro di squadra, testimoniato dai 33 canestri assistiti su 42 totali.
A dare una grande mano agli ospiti ci ha pensato l’assenza dal parquet di Paul George, fermo per via di un fastidio alla spalla destra: come ai vecchi tempi, è toccato a Westbrook tentare di indirizzare la gara su binari positivi per OKC, ma nonostante la consueta tripla doppia da 23 punti, 11 rimbalzi e 11 assist l’idolo di casa non è riuscito ad arginare la verve degli ospiti. Con gli ospiti avanti di 11 all’intervallo, Westbrook ha suonato la carica con qualche giocata delle sue, arrivando a ridurre il gap a soli 2 punti nelle battute conclusive del terzo quarto, ma gli ospiti hanno dimostrato la maturità necessaria per amministrare il pur non troppo consistente vantaggio e portare a casa la vittoria.
Come già detto, buona parte del merito va a Tobias Harris, che con 32 punti, 5 rimbalzi e 3 assist chiude la sua miglior partita da Sixer, mentre, a proposito di triple doppie, 11 punti, 13 rimbalzi e 11 assist sono il biglietto da visita di Ben Simmons al cospetto del miglior interprete della specialità ancora in attività: la sfida è ufficialmente lanciata.
[35-26] Utah Jazz 111 – 104 Denver Nuggets [42-19]
Dopo la bella vittoria ottenuta in diretta nazionale ai danni dei Thunder, tra le mura amiche del Pepsi Center i Nuggets incappano nella diciannovesima sconfitta stagionale per mano degli Utah Jazz di coach Quin Snyder. Nonostante la stanchezza fisiologica del back-to-back, trascinati da un Donovan Mitchell sempre più clutch in vista dei Playoff – 24 punti stanotte per lui, di cui 6 negli ultimi due minuti – gli ospiti sono riusciti ad avere la meglio su un avversario molto quotato, lanciando un segnale importante a tutta la Western Conference. Ad aiutare Mitchell nell’assalto al fortino dei Nuggets, che non sventolava bandiera bianca dall’ormai lontano 15 dicembre, ci ha pensato, oltre che i soliti Ingles e Gobert, un Kyle Korver d’annata, capace di realizzare 22 punti in altrettanti minuti. Con Jokic a mezzo servizio per problemi legati ai troppi falli commessi – il serbo chiuderà con 16 punti, 13 rimbalzi e 7 assist – sono stati Will Barton e Jamal Murray, entrambi autori di 21 punti, a tenere alto l’onore dei padroni di casa, che con la sconfitta di stanotte vedono sfumare la possibilità di superare i Warriors, anch’essi sconfitti nella notte, in vetta alla Western Conference. Troppe le palle perse, 10, dai Nuggets nel primo tempo, errore che poi ha inevitabilmente pesato nel bilancio finale della gara. C’è ancora molto lavoro da fare a Denver a livello di continuità, ma la strada tracciata da coach Malone è senza dubbio quella giusta.