Alla vigilia della partita tra Golden State Warriors e Boston Celtics, Kevin Durant ha voluto commentare il recente stato di forma dei biancoverdi. Il due volte MVP delle Finals infatti guarda oltre le recenti difficoltà degli uomini di Brad Stevens, e ritiene che Boston si farà trovare pronta all’inizio dei playoff:
“Sono sempre lì al top. Hanno perso un paio di partite, ma hanno il talento, alcuni dei migliori talenti sono in quella squadra, staranno bene per l’inizio dei playoff”
Quinti nella Eastern Conference con un record di 38-26, i Celtics arrivano alla sfida contro i campioni in carica dopo aver perso cinque delle ultime sei partite. In questa stagione la squadra ha trovato difficoltà ad integrare le due superstar che l’anno scorso erano rimaste fuori per infortunio, Kyrie Irving e Gordon Hayward, e non è mai riuscita a rispondere alle altissime aspettative generate dall’entusiasmante cavalcata playoff del 2018, conclusasi solo alle Finali di Conference contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James. Ma Durant non si lascia ingannare, e sa bene che Boston deve ancora esprimere tutto il suo immenso potenziale:
“È solo la natura del Gioco. Hanno un gruppo di giovani, e hanno un paio di veterani che hanno avuto delle difficoltà, e quindi stanno ancora cercando di capirsi a vicenda. E ci vuole più che una mezza stagione o un’anno intero per riuscirci.
Continueranno a crescere. Quindi quello che vedete in questo momento, con tutta probabilità, non è il prodotto finito”
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Ha ragione Durant, ma bisogna trovare il modo, le vittorie non arriveranno da sole solo perchè i biancoverdi sono degli ottimi giocatori.
Il quintetto Rozier-Brown-Hayward-Tatum-Theiss (poi sostituito da Horford), che ha sfiorato il gran recupero con i Rockets, mi ha fatto ricordare finalmente come gioca una squadra di Brad Stevens. Come dei cagnacci in difesa che provano sempre a far sbagliare gli attaccanti e a rubar palla per correre in contropiede, non degli spettatori dell'attacco, che si cambiano l'uomo passivamente, che tamponano il buco difensivo che riescono a trovare gli altri.
E in attacco tante ali che corrono, schiacciano, sovrastano gli avversari fisicamente e fanno girar palla velocemente, tutti in grado di palleggiare e battere l'uomo, non passivamente ad aspettare uno scarico dopo una lenta azione di pick and roll per un tiro con poco ritmo.
Ed è così che devono giocare, anche con Irving.
E' lui che deve adattarsi al gioco di Stevens.
E' grazie al genio di Stevens e ad una squadra che lo segue alla perfezione, che sono arrivate due finali di conference consecutive, con un roster che non è il top dell'NBA ma è ottimizzato per il suo gioco e con dei giovani che non si danno mai dei limiti.
Il leader dei Celtics deve essere Brad Stevens ed Irving, se vuole provare a vincere senza Lebron, deve tornare a giocare per lui e non per se stesso.
E' il momento di tornare alla Death Lineup, o di trovarne una che sia davvero forte, sacrificare l'equilibrio tattico per non avere limiti e tornare a far paura a chiunque.