Prime dichiarazioni da nuovo giocatore dei Golden State Warriors per il rientrante Andrew Bogut. Il trentaquattrenne, campione NBA nel 2015 proprio con i californiani, ha parlato alla stampa presente a Sidney ad accordo ufficializzato. Di seguito quanto raccolto da ESPN:
“La decisione è stata semplice, è davvero una bella storia. Sono grato per l’opportunità e se il mio compito sarà quello di sventolare un asciugamano per 20 partite ed essere un buon compgno di squadra sono pronto a farlo. Per quanto mi riguarda, il solo fatto di firmare per loro, senza giocare un minuto, è un grande onore. Tutto ciò che verrà rappresenta un bonus. Non sono stupido, so bene di essere più vecchio, ma in alcuni momenti magari DeMarcus [Cousins] si troverà ad avere problemi di falli e ci sarà bisogno di minuti [dalla panchina], […] in altri casi non metterò piede in campo e non è un problema.”
Bogut, sacrificato in vista della free-agency che portò gli Warriors ad assicurarsi Kevin Durant, conserva un ottimo ricordo delle stagioni passate a Oakland:
“Si è trattato di una decisione legata al business e la capisco. Hai l’opportunità di mettere sotto contratto Kevin Durant. Se fossi stato nei panni del GM avrei fatto lo stesso, nessun rancore, sono cose che succedono. Ovviamente ci rimasi male all’epoca, ma la situazone venne ingiantita dai media. […] Sono rimasto in contatto con la gente ed è bello tornare dove mi sento apprezzato come giocatore e come persona. Speriamo di poter aggiungere un anello alla collezione.”
Riconfermarsi sul trono resta dunque l’obiettivo:
“Avendo vinto due titoli in fila non dico ci sia un senso di noia, ma il tutto diventa routine. Restano la squadra da battere, ci sono stati alti e bassi, ma se si fosse trattato di un percorso a velocità di crociera fino ai Playoff non sarebbe stata una buona cosa. Un po’ di difficoltà, soprattutto prima di una serie Playoff non è la fine del mondo.”
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