7. Miami Heat, 2013-14
Risultato: sconfitta 4-1 alle Finals
L’ultima stagione del Big Three di Miami vide la conferma del roster che sconfisse gli Spurs la stagione precedente. Le poche aggiunte furono il ritorno di Michael Beasley e l’esperimento (fallito) Greg Oden, un vano tentativo di aggiungere forza a rimbalzo, grande pecca degli Heat a quel tempo. L’obiettivo, non c’è bisogno di dirlo, era il three-peat; la regular season procedette nel migliore dei modi, con un LeBron in stato di grazia. In questa stagione il King fece registrare il suo career high in punti, 61 contro Charlotte. Ma il resto del roster, Wade e Bosh a parte, si rivelò non essere all’altezza.
L’età fu sicuramente un fattore negativo: solo 4 giocatori non erano sotto i 25 anni. Persino le performance degli altri 2 membri del Big Three peggiorarono, seppur rimanendo a livello All Star: Bosh inizò ad abbandonare il pitturato e a tirare di più dai 3, e Wade non superò la soglia dei 20 punti a partita. Gli Spurs mostrarono al mondo che questi Heat necessitavano di più per vincere un altro titolo; LeBron però non ebbe voglia di aspettare, e decise di tornarsene a casa sua, a Cleveland.