2. Miami Heat, 2011-12
Risultato: campioni NBA
L’anno del lockout. L’anno in cui i Thunder sembravano essere il futuro dell’NBA. L’ultimo anno di Dwight Howard ai Magic. E l’anno del primo titolo di LeBron.
Dopo la cocente sconfitta dell’anno prima, per i Miami Heat si trattava di titolo o bust. Il roster venne puntellato con l’aggiunta (chiave) di Shane Battier, Ronny Turiaf e di Norris Cole, un rookie che conquistò subito il pubblico di South Beach, nonostante non ebbe un impatto decisivo. LeBron era circondato da tutto ciò che poteva avere bisogno per vincere l’agognato anello: Wade e Bosh garantivano star power aggiuntivo, la panchina era solida, non mancavano i tiratori, e persino la qualità sotto canestro (problema eterno degli Heat nell’epoca Big Three) non sembrava essere malaccio. I role player in particolare giocarono una stagione da incorniciare, e la ciliegina sulla torta fu la gara 5 di Mike Miller contro i Thunder. Una performance che per i tifosi Heat non sarà facile dimenticare. Come non sarà facile dimenticare che questa squadra sconfisse dei Thunder che potevano contare su 3 futuri MVP.