Boston Celtics

NBA, Marcus Morris sulla leadership di Kyrie Irving

Con la vittoria 120-107 sui Los Angeles Lakers, la terza consecutiva e la quarta nelle ultime 5 partite, i Boston Celtics sembrano essere davvero tornati in forma ed entrati nella mentalità giusta in vista dei Playoff. Proprio in risposta alle domande riguardo allo stato della squadra, nel post-partita, Marcus Morris ha spiegato ai reporters:

“Chiedete al ragazzo laggiù (Kyrie Irving). La sua energia ci ha semplicemente portati su un altro livello. È stato grande per noi. Tutti parlano di come lui voglia andarsene e tutte queste stro**ate, ma lui è stato grande. Un grande leader.”

Nella gara contro il suo ex compagno di squadra LeBron James, Irving ha ottenuto 30 punti, 7 rimbalzi e 5 assist e ha portato i Lakers alla quinta sconfitta consecutiva.

Durante la stagione, erano sorte diverse voci riguado a un possibile addio del 26enne ai Celtics e di un suo futuro ai New York Knicks insieme al grande free agent dell’estate: Kevin Durant. Nonostante il contratto di Irving preveda, appunto, una player option per il 2019 ed è quindi possibile che il giocatore cambi maglia la prossima stagione, l’ex Cavalier ha smentito tali voci e ha chiesto ai reporters di tenersi le domande riguardo al suo futuro per luglio.

I problemi della stagione dei Boston Celtics, in ogni caso, non sono stati pochi. Molti sono stati critici nei confronti dello stesso Irving durante i periodi di difficoltà, specialmente per i suoi commenti riguardo a coach Brad Stevens, a cui dava gran parte della responsabilità, e ai compagni più giovani, che vedeva più interessati ai successi individuali che di squadra.

Al momento, però, i Celtics sembrano aver trovato una via di uscita da tale periodo buio e sono quinti nella Eastern Conference con il record di 41-26. Sebbene gli Indiana Pacers siedano in quarta posizione, Boston è comunque considerata tra le favorite per il raggiungimento delle NBA Finals, insieme ai Milwaukee Bucks, i Toronto Raptors e i Philadelphia 76ers.

In seguito alla vittoria sui Lakers, lo stesso Irving ha spiegato:

“Quando siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda, siamo una squadra diversa. Non lo stavamo facendo con continuità durante questa stagione, ma ora è importante come non mai per noi essere connessi e uniti.”

 

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  • Effettivamente qualcosa è cambiato.
    Irving gioca di più sul lato debole e si vede.
    In questo modo lui è più pericoloso, perchè si trova più facilmente in situazione di 1 contro 1, dove nessuno può tenerlo e con Smart e Hayward da play la squadra gioca decisamente meglio.
    Limitando i pick and roll tra Irving e Horford e le situazioni in cui Kyre fa i giochi di prestigio col palleggio dalla linea del tiro libero, con tutti i compagni fermi a non saper che fare, i Celtics sono molto più dinamici e pericolosi in attacco.
    Anche Lebron lo diceva sempre, che Kyre non era un play e che giocando da guardia era immarcabile, motivo per cui Cleveland faceva giocare play Chalmers, Dellavedova, Calderon, Deron Williams, (non certo il top della lega), prima che Lebron decise definitivamente di pensarci lui.
    Tra l'altro è uno dei motivi per cui Irving ha chiesto la cessione ai Cavs..
    Quindi se ora è disposto a giocare nel modo più ottimale per Boston, per il bene della squadra e per provare a vincere, è merito di Brad Stevens ma soprattutto è merito suo!

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Pubblicato da
Elena Zoppè

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