Nella larga vittoria dei Los Angeles Clippers sui Boston Celtics, il sorriso più ampio è quello di Lou Williams, che con i 34 punti messi a segno nella notte ha superato Dell Curry nella speciale classifica riservata agli scorer in uscita dalla panchina, e con i suoi 11.154 punti off the bench è diventato la riserva più prolifica di sempre. Il sorpasso si è consumato quando sul cronometro c’erano ancora 9 minuti e 54 secondi prima della fine della partita.
Alla sua 13esima stagione NBA, Williams ha vinto per ben due volte il titolo di Sixth Man of the Year, e sembra avviato a riconfermarsi anche quest’anno. Dopo aver superato un altro specialista come Jamal Crawford, grazie ai 40 punti segnati nella vittoria sui Thunder, alla point-guard dei Clippers bastavano 28 punti per superare Curry, a quota 11.147. Williams ci è riuscito mettendo a segno la 28esima prestazione da più di 30 punti della sua carriera: anche questo il dato più alto nella storia delle riserve della NBA da quando si è cominciato a conteggiare i punti off the bench nel 1970-71.
Williams, che sta viaggiando a 20.2 punti di media in questa stagione, ha totalizzato solo 109 presenze da titolare sulle 923 partite giocate finora in carriera. Un ruolo da subentrante che all’inizio ha faticato a digerire:
“Ci è voluto un po’ di tempo, ho avuto qualche risentimento. Se pensi che io dovessi uscire dalla panchina allora ti metterò nella posizione di provare a dimostrare che hai torto. Poi, dopo un po’, ha cominciato a essere divertente e negli anni è diventato la mia specialità.
Ho sempre accettato il mio ruolo. Penso che questo sia parte di ciò che lo rende speciale. Che sia anche una parte della mia legacy. Questo è una parte di ciò per cui la gente mi ricorderà, quindi farò meglio a essere il migliore”
Un traguardo, quello raggiunto da Williams, che gli ha meritato, oltre agli applausi entusiasti dello Staples Center, i complimenti di coach Doc Rivers:
“È fantastico. Se sei qualcosa che finisce con ‘di sempre’ nella NBA è già abbastanza impressionante […] Il modo in cui Lou lo fa, con il suo fisico e il suo tiro, ma – cosa più importante – quanto conclude nel pitturato. Penso che questo sia quello che mi sorprende di più da quando lo alleno, cioè quanto spesso va nel pitturato e segna contro giocatori più grandi di lui. È semplicemente straordinario”
Parole al miele anche da parte dei compagni di squadra, capeggiati da Patrick Beverley:
“Lui è il nostro leader. È così tranquillo. Non si nasconde nei momenti difficili. […] Penso sia l’unica persona in spogliatoio che sia in grado di calmarmi un po’, ed è una gran cosa, perché molte persone non ci riescono. Quando parla Lou, noi ascoltiamo”
E i complimenti sono venuti anche dal coach dei Boston Celtics, Brad Stevens:
“È molto furbo, intelligente, è sempre stato capace di segnare. Andai in una palestra quando lui era all’high school. Lui arrivò poco dopo, disse “Check, ball” e li distrusse tutti.
È stato così per tutta la sua carriera NBA. Lui entra e segna. Ha un’abilità speciale per questo”