(34-32) Detroit Pistons 75 – 103 Brooklyn Nets (36-33)
I Brooklyn Nets vincono un fondamentale scontro diretto in ottica playoff, sconfiggendo i Detroit Pistons e portandosi al sesto posto nella Eastern Conference. Gli uomini di coach Kenny Atkinson hanno costretto Detroit a tirare con il 27.8% dal campo (27/97 complessivo), la peggior percentuale in una partita NBA dal 27.1% fatto segnare dai Memphis Grizzlies contro i Golden State Warriors nel novembre 2015.
I Pistons riescono a portarsi sul 5-4, per quella che è l’unica lead della loro partita: Brooklyn infila infatti un parziale di 14-4, passa al comando e non si volta più indietro. Il +8 alla fine del primo quarto (27-19) diventa +26 all’intervallo lungo (61-35). Detroit tenta lo scatto d’orgoglio all’inizio del terzo quarto, quando segna i primi cinque punti per poi riportarsi a -18 (63-45), ma la squadra di Motown continua a litigare col canestro e non riesce più a rientrare in partita. Il vantaggio dei Nets arriva anche al +29 prima che la tripla a fil di sirena di Langston Galloway alla fine del terzo fissi il risultato sull’88-62. Il quarto quarto è puro garbage time: Brooklyn arriva anche al +31 col canestro di Caris LeVert. Glenn Robinson III tenta di salvare un po’ d’onore infilando gli ultimi tre canestri di Detroit e riportando il disavanzo al -28 definitivo.
Sette giocatori in doppia cifra per i Nets a partire da Specenr Dinwiddie (19 punti) e Allen Crabbe (14 punti, 10 rimbalzi) per arrivare a Rodionis Kurucs (13), Caris LeVert e Joe Harris (12 a testa), D’Angelo Russell (11 con 7 assist) e Jarrett Allen (11 e 8 rimbalzi). Per Detroit ci sono i 13 punti con 20 rimbalzi per Andre Drummond e i 10 punti con 7 rimbalzi e 6 assist di Blake Griffin (che però tira con un deprimente 1/10 dal campo).
(30-37) Charlotte Hornets 106 – 118 Houston Rockets (42-25)
Non perdono più gli Houston Rockets che contro gli Charlotte Hornets collezionano la loro nona vittoria consecutiva e continuano la loro marcia verso le zone altissime della classifica della Western Conference. Sconfitta sanguinosa invece per Charlotte, ancora in lizza per un posto playoff a Est, da giocarsi con Orlando, Miami e (più distaccata) Washington.
La partita prende fin da subito i binari favorevoli a Houston, che già nel primo quarto costruisce un vantaggio sostanzioso, doppiando gli avversari e portandosi a +19 (38-19). Un vantaggio che non fa che aumentare nel corso della seconda frazione, arrivando a toccare quota 27 all’intervallo lungo (71-44). All’inizio del terzo quarto il divario arriva anche a 28, ma Charlotte non si arrende e cavalcando un Kemba Walker straordinario riesce a riportarsi a -13 all’alba dell’ultimo periodo. L’ultima frazione si gioca sul filo di un equilibrio precario, con i Rockets a controllare il vantaggio, cercando di evitare un clamoroso rientro di Charlotte. Il gioco da tre di Walker a 3 minuti e mezzo dalla fine riporta la squadra di Michael Jordan a -10, ma un parziale di 7-2, coronato da una bella schiacciata di Kenneth Faried, mette al sicuro il risultato (116-101) quando mancano 90 secondi al termine. Coach Mike D’Antoni manda in campo le seconde linee e mette in cascina la vittoria.
Houston ha giovato di una buona prova corale di tutti i suoi interpreti più attesi: James Harden mette a referto 28 punti, 10 assist e 6 rimbalzi, mentre Eric Gordon ne infila 22, Clint Capela 19 con 15 rimbalzi, Kenneth Faried 16 e Chris Paul 10 con 10 rimbalzi. Per Charlotte al di là della prova sontuosa da 40 punti, 10 rimbalzi e 6 assist di Kemba Walker, ci sono i 15 punti di Frank Kaminsky e i 13 di Dwayne Bacon.
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Boston non ha attaccato male, ha straperso in difesa per via delle percentuali offensive esagerate dei Clippers e del loro dominio nel pitturato.
Quando prendi 18 rimbalzi in meno degli avversari, non puoi vincere..
Una sconfitta ora dopo tre vittorie in trasferta ci sta, i Sixers e i Pacers restano vicini.
Altra ottima partita del Gallo..