(46-21) Golden State Warriors 106 – 104 Houston Rockets (42-26)
Reduci dalla sconfitta contro i Phoenix Suns, privi di Kevin Durant, fuori per un infortunio alla caviglia, i Golden State Warriors tornano al successo, sconfiggendo una delle squadre più calde della lega, gli Houston Rockets, che interrompono così a 9 la loro serie di vittorie consecutive.
Golden State parte fortissimo nel primo quarto, e segna a ripetizione, portandosi sul +10 alla prima sirena. Nella seconda frazione gli uomini di coach Steve Kerr arrivano anche sul +12 prima che Houston riesca ad accorciare le distanze e portarsi all’intervallo lungo sul 54-52 Warriors. Dopo le triple di Eric Gordon e P.J. Tucker all’inizio del terzo quarto sembra che i Rockets siano riusciti a girare la partita, ma Golden State torna subito avanti, e con un parziale di 9-2 si porta sul +10 (79-69) quando ci sono ancora 5 minuti da giocare. I Rockets però riescono ancora una volta a ridurre le distanze, e a 2 minuti dalla sirena si riportano a -3, prima che i Warriors segnino gli ultimi quattro punti del periodo, presentandosi all’alba dell’ultima frazione in vantaggio per 85-78. Golden State parte forte anche nel quarto quarto, segnando i primi 7 punti, e aumentando il proprio vantaggio fino a toccare il +13 dopo un reverse layup di DeMarcus Cousins, quando sul cronometro ci sono ancora 5 minuti e mezzo. Houston torna di nuovo in partita con un parziale di 7-2, che porta il risultato sul 102-94. Klay Thompson segna, ma i Rockets avviano un nuovo parziale di 6-0 e tornano a far paura, sul 104-100, con 47 secondi da giocare. Chris Paul realizza un gioco da tre, e Houston torna a -1 a 10.8 secondi dal termine. Steph Curry viene mandato in lunetta, e segna entrambi i suoi liberi, dando un po’ di respiro a Golden State, ma James Harden si guadagna subito un fallo. Ci sono ancora 6.4 secondi da giocare. Harden segna il primo libero, ma sbaglia il secondo e Andre Iguodala afferra saldamente il rimbalzo che vale l’importantissima vittoria per Golden State.
Senza Kevin Durant, a salire in cattedra è il terzetto Klay Thompson (30 punti), DeMarcus Cousins (27) e Steph Curry (24). Per Houston invece un James Harden da 29 punti e 10 assist, un Chris Paul da 24 punti e un Clint Capela da 13 punti e 13 rimbalzi non sono abbastanza per mantenere intatta la striscia di vittorie.
(38-29) Utah Jazz 114 – 97 Phoenix Suns (16-53)
Il dominio a rimbalzo è stata la chiave per la vittoria degli Utah Jazz sul campo dei Phoenix Suns. La franchigia di Salt Lake City si mette alle spalle le polemiche della sfida contro OKC e si porta al settimo posto nella Western Conferece, al pari dei Los Angeles Clippers.
Partono meglio i padroni di casa, che si portano sul +2 alla fine del primo periodo. Nel secondo però, dopo aver incrementato il proprio vantaggio, i Suns cadono sotto i colpi di un parziale di 9-0 con il quale Utah si porta avanti. Tra le schiacciate di Rudy Gobert (il centro francese è in doppia doppia già a fine primo tempo) e le triple di Donovan Mitchell il vantaggio arriva anche a +12 prima di attestarsi sul +10 all’intervallo lungo. Il terzo quarto inizia come si era concluso il secondo, con Utah che scappa sul +14 prima che un parziale di 12-2 dei Suns rimetta i padroni di casa in partita, a -4 (59-55). I Jazz provano un nuovo allungo, ma vengono di nuovo recuperati dai Suns, che trovano anche giocate spettacolari come la windmill dunk di Richaun Holmes a poco meno di quattro minuti dal termine della frazione. La lunga rimonta di Phoenix si compie a 30 secondi dalla fine del terzo quarto, quando un paio di liberi di Devin Booker pareggiano il risultato a quota 75. Nell’ultimo periodo però i Jazz scappano via, e si portano anche sul +21 prima che negli ultimi scampoli di partita i Suns riescano quantomeno a contenere lo svantaggio.
Prestazione da 26 punti per Donovan Mitchell, che deve cedere però la scena a uno straordinario Rudy Gobert da 18 punti e 20 rimbalzi. Fondamentali anche i 18 punti, 7 rimbalzi e 7 assist di Derrick Favors. Phoenix si appoggia ai 27 punti e 6 assist di Devin Booker, ai 18 di Kelly Oubre e ai 15 di Tyler Johnson, mentre delude DeAndre Ayton, che segna solo 2 punti (1/9 dal campo) e 9 rimbalzi in 33 minuti.