Essere spettatori della NBA può spesso portare a pensare che essa sia “solo” pura competizione sportiva. Ci si dimentica dunque che anche le franchigie NBA sono aziende a tutti gli effetti, e che come tali operano scelte organizzative e amministrative, ma soprattutto, visto l’ampio numero di persone cui si rivolgono, di marketing e di comunicazione.
Ecco allora che le squadre NBA fanno in modo che gli spettatori riconoscano immediatamente la propria azienda e il proprio merchandising, o meglio ancora, che colleghino a un’immagine ben precisa il loro prodotto. E’ proprio in questo contesto che entra in gioco il concetto di logo: se creo un simbolo unico, forte, che crea un certo tipo legame – rimandando alla città in cui la squadra gioca, territoriale, sociale, ecc. – con lo spettatore, posso aspettarmi la sua riconoscenza. Oltre ad ovvi motivi di obsolescenza, questo spiega il perché delle continue modifiche dei loghi.
Lasciando da parte ulteriori – e forse fuori luogo – lezioni sulla brand identity, in questo articolo abbiamo raccolto tutti i loghi delle squadre NBA: in fondo sarà pure marketing, ma alcuni di essi sono diventati parte inossidabile della memoria dei tifosi, perché ad alcuni ci siamo affezionati, perché ci ricordano un particolare momento, o perché alcuni erano semplicemente brutti; noi non vediamo l’ora di scoprire le vostre opinioni. Detto questo, non ci resta dunque che riscoprirli tutti.
CONSIGLIO IMPORTANTE. Nelle immagini abbiamo inserito le annate durante le quali i loghi sono stati adottati dalle franchigie. Da smartphone la visualizzazione delle immagini potrebbe però risultare troppo piccola e, siccome questo è un articolo basato su di esse, vi consigliamo di premerci sopra per visualizzarle in formato maggiore e zoomare dove preferite.
1. Atlanta Hawks
Cominciamo dunque dagli Atlanta Hawks, fra le società che hanno cambiato più spesso il proprio logo. Dal 1949 ad oggi la squadra ne ha avuti infatti undici, complici anche i trasferimenti in città quali Milwaukee e Saint Louis nei primi anni della propria storia. Dal profilo di un indiano d’America si è passati così ad un falco con una palla da basket fra due braccia dalle sembianze umane, per poi tornare tra gli artigli durante gli anni ’90 e 2000, fino all’attuale logo con qualche reminiscenza dal passato: il profilo del falco ricorda molto il logo utilizzato dal 1972 al 1995.
Credits to sportslogos.net
2. Boston Celtics
Il nome Celtics, scelto in virtù dei numerosi cittadini con origini irlandesi che abitano Boston, non può che rimandare alla simbologia della cultura irlandese. Il logo che venne inizialmente adottato raffigurava infatti il shamrock, ovvero il caratteristico trifoglio di colore verde, ma già nella stagione 1950-51 venne impiegato il leprechaun, cioè il folkloristico gnomo d’Irlanda. L’ultimo restyling, che risale al 1996, è servito per modernizzare i precedenti disegni del 1976 e del 1968, senza però stravolgerli.
In origine i Nets vennero fondati a New York nel 1967, all’interno della ABA, assumendo il nome di New York Americans. Il logo originario, che si collegava dunque in maniera evidente alla bandiera americana, venne modificato già nel 1968, mantenendo però gli stessi colori, i quali rimasero inalterati fino al restyling del 1997. Il trasferimento a Brooklyn nel 2012 ha richiesto un nuovo logo, ed ecco dunque l’odierno simbolo raffigurante la parola Nets sovrastare la lettera B posta su una palla da basket.
Credits to sportslogos.net
4. Charlotte Hornets
Il simbolo storico degli Hornets è un calabrone, e come tale venne raffigurato già nel logo originario della franchigia nel 1988. Nel 2002 la squadra si trasferì poi da Charlotte a New Orleans, mantenendo nome, colori e simboli, e la città non ebbe alcuna squadra di basket per i successivi due anni, fino all’arrivo dei Charlotte Bobcats. La squadra di New Orleans decise di cambiare nome in Pelicans nel 2013, consentendo ai Bobcats di identificarsi con i vecchi Charlotte Hornets, rendendo di fatto i Charlotte Hornets/Bobcats la stessa squadra per quanto riguarda la continuità storica: in occasione di questa unificazione non tardò ad arrivare il rinnovamento del logo, per rendere l’originario calabrone un po’ più moderno.
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5. Chicago Bulls
Dal 1966, anno della loro fondazione, i Bulls hanno vissuto l’era di Artis Gilmore, poi quella di Michael Jordan, l’ascesa di Derrick Rose e il più recenti addio di Jimmy Butler. In cinquant’anni di storia, in mezzo ad alti e bassi, l’unica cosa rimasta immutata è il simbolo della squadra: un sempiterno toro di colore rosso sovrasta la scritta Chicago Bulls, aspettando la rinascita della franchigia per tornare fra le prime posizioni della Eastern Conference.
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