Nella notte i New York Knicks sono stati battuti e umiliati dai Toronto Raptors, che hanno vinto agevolmente con 36 punti di scarto. Nella capitolazione generale della squadra, Mario Hezonja ha messo a segno 8 punti, 5 rimbalzi e 3 assist, oltre a guadagnarsi un fallo tecnico per essere rimasto appeso al ferro dopo una schiacciata.
Eppure, dopo la partita, nessuno ha chiesto a Hezonja della sconfitta e dei Toronto Raptors: le domande dei reporter infatti sono andate tutte sulla più recente impresa del croato, ossia la stoppata rifilata a LeBron James con la quale ha regalato la vittoria ai Knicks sui Los Angeles Lakers. Si è trattato del secondo momento da ricordare della stagione di Hezonja, che qualche mese fa aveva posterizzato Giannis Antetokounmpo, scavalcandolo poi mentre tornava in difesa. Il giocatore dei Knicks ha quindi rilasciato qualche dichiarazione sulle sensazioni che ha provato in quei momenti, su che cosa voglia dire trovarsi di fronte LeBron James e anche sul suo rapporto con i social media:
Cosa ti passava per la testa mentre difendevi su James nell’ultima azione dei Lakers?
“Avevo un paio di pensieri del tipo ‘Cristo santo sono al Garden, siamo a New York e sto difendendo su LeBron James’. Ho pensato che la prima volta aveva preso palla sotto canestro. Dopodiché ero solo concentrato su quello che avrebbe fatto, ma quello è stato il mio primo pensiero. Quello che mi ha aiutato è che lo stavo facendo da tutta la partita, ma quello è stato il primo momento in cui mi sono reso conto che tutti erano in piedi, e io ero solo, uno contro uno, al Garden, e tutto il mondo che guardava”
Come si fa una giocata simile senza commettere fallo?
“Devi essere fortunato perché lui è lui. Ogni errore che commetti si trasforma in un fallo a suo beneficio. Ho solo tentato di rimanere di fronte a lui, con le mani in alto, prendermi il contatto e vedere cosa sarebbe successo. Sono felice di aver piazzato la stoppata”
Ti sei reso conto che la giocata sarebbe diventata virale?
“Beh, l’ho visto quando ho aperto i social media. Il mondo in cui viviamo adesso è assurdo, ma devo migliorare per abituarmi. Io ne sono completamente al di fuori. Ma ci sto provando. Ho un team che mi aiuta. Ma è difficile per me”
Sei attento a ciò che condividi sui social media quando il bersaglio è LeBron James?
“Era un modello per me, e lo è ancora. Penso sia stato il primo di cui io abbia mai avuto una maglia quando ero non so nemmeno quanto giovane. Ad ogni modo, anche se fosse stato qualcun altro, non sono il tipo di persona che manca di rispetto a qualcuno sui social media. Non faccio trolling. I social media nemmeno mi piacciono”
Cosa puoi dire sulla foto nella quale sembra che indichi LeBron in ginocchio ridendo?
“Quello non è successo dopo la stoppata. Era stato nel terzo quarto. Loro hanno rimesso il pallone per James, io ho preso palla e mi hanno chiamato fallo. Non sapevo di averlo colpito in testa. Evidentemente era a terra, ma io non gli stavo prestando attenzione. L’arbitro era nell’angolo dal quale è stata scattata la foto, e io stavo guardando l’arbitro come a dire ‘Ma cosa diavolo hai fischiato?’. Sarei stato il primo ad andare da lui [se mi fossi reso conto che era a terra]. Quella è una mancanza di rispetto, ma sapete come sono i social media”
Cosa ci dici del rapporto con James? Sembra che a una certo punto della partita ti abbia dato una pacca sulla schiena
“Mi ha detto ‘Gran difesa Rio’. Nell’azione precedente avevo fatto la stessa cosa ma mi avevano chiamato fallo contro. Così ne abbiamo un po’ parlato, io e lui, e l’azione successiva, quando finalmente l’ho preso, mi ha detto ‘Gran difesa’.
In realtà lui è stato il primo tra le superstar a rivolgermi la parola. Era il mio anno da rookie. Lui difendeva su di me. Scott Skiles mi aveva messo point guard. Non è stato così piacevole, ma [LeBron] è stato il primo a rivolgermi la parola in campo da rookie”
Hai ricevuto qualche messaggio di congratulazioni?
“Sui social media sì, ma d’altra parte non sono stato molto al telefono, perché lo sapete, avevamo un back-to-back”
Mario Hezonja, che sarà free agent in questa estate, sta vivendo una stagione da 7.8 punti, 3.8 rimbalzi, 1.1 assist e 1 palla recuperata a partita, tirando con poco meno del 40% dal campo. Il croato era anche rimasto fuori per un mese a causa di un infortunio alla gamba prima di rientrare prepotentemente sulla scena grazie alla stoppata nella partita di domenica.