(47-22) Denver Nuggets 114 – 105 Boston Celtics (43-28)
Vittoria chiave per i Denver Nuggets che, con il trionfo di stanotte in casa dei Boston Celtics, tornano ufficialmente ai playoff per la prima volta dal 2013. Sconfitta non troppo dolorosa per Boston, che rimane saldamente al quinto posto della Eastern Conference e punta al seed #4.
La partita è combattuta e tirata fin dall’inizio, con le due squadre che non riescono mai a staccarsi completamente l’una dall’altra: il primo tempo sorride comunque ai Nuggets, che arrivano all’intervallo lungo sul +3. Nel terzo periodo le due squadre rimangono appaiate, senza mai andare a più di due possessi di distacco. Solo nel quarto quarto i Nuggets riescono a prendere un po’ di vantaggio, e con 3.47 minuti ancora sul cronometro si portano sul +12 (106-94). Boston risponde con un parziale di 7-0 che la riporta a -5, ma il layup di Will Barton mette quasi del tutto fine alle speranze di rimonta: Al Horford sbaglia una tripla, e Paul Millsap infila un gioco da 4 per portare la partita sul 112-101, quando sul cronometro ci sono solo 31 secondi. I Nuggets possono così festeggiare un risultato che mancava da sei lunghi anni.
Il trascinatore è stato sicuramente Nikola Jokic con i suoi 21 punti, 13 rimbalzi e 7 assist, insieme a Will Barton e ai suoi 20 punti, ai 16 di Gary Harris e alla doppia doppia (12 punti e 11 rimbalzi) di Paul Millsap. Per Boston la prestazione da 30 punti di Kyrie Irving e quella da 20 punti, 6 rimbalzi e 6 assist di Al Horford non sono abbastanza.
(14-57) New York Knicks 92 – 128 Toronto Raptors (50-21)
La Linsanity colpisce New York, ma stavolta dal lato sbagliato. I Toronto Raptors trionfano facilmente sui New York Knicks, grazie anche alla prestazione dell’ex Jeremy Lin, e nonostante l’assenza di Kawhi Leonard. Uno scontro tra una delle due migliori squadre della Eastern Conference e la peggior squadra NBA, record alla mano, che aveva poca storia.
I Raptors partono subito meglio, e alla fine del primo quarto sono già a +9, vantaggio che aumenta e tocca i +19 già all’intervallo lungo. New York, reduce dalla vittoria sui Los Angeles Lakers, sembra non averne più già a questo punto. Il terzo quarto sa di resa: dopo un parziale di 8-0 da parte dei Raptors che apre la frazione, coach David Fizdale toglie tutti i titolari, ma la scossa non serve a granché. I blu-arancio segnano soltanto 15 punti e sprofondano a -24. Quando ci sono ancora 5.15 minuti sul cronometro del terzo quarto, Kyle Lowry e Mitchell Robinson si scontrano mentre rincorrono un pallone vagante e il centro di New York cade sulla gamba del playmaker canadese. Lowry viene quindi accompagnato fuori dal campo, e non rientrerà nel corso della partita. L’ultimo quarto è un proforma, Toronto vince con facilità.
Bella prestazione di Jeremy Lin, con 20 punti e 7/11 dal campo. Fred Van Vleet fa registrare la prima doppia doppia in carriera (13 punti, 12 assist), mentre Pascal Siakam segna 19 punti e cattura 8 rimbalzi. Kyle Lowry ne mette 15 con 6 rimbalzi e 8 assist, e Marc Gasol contribuisce con 12 punti e 11 rimbalzi. Per New York, al di là dei 22 punti di Allonzo Trier, c’è il deserto.
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Questa volta tutti i giovani di Boston giocano male e dopo un difficile inizio, è la coppia Irving-Horford a tenere i biancoverdi in partita, ma quando prendi 14 rimbalzi in meno degli avversari non puoi pensare di vincere. Ennesima partita persa nel pitturato.
Boston soffre la mancanza di un centro titolare, (Baynes resta solo un buon cambio); quando ti accorgi di essere inferiore anche a Denver le prospettive post-season diminuiscono ancora.
Chissà perchè Danny Ainge ha deciso di puntare tutto sull'anno prossimo, nonostante una stagione così incerta e senza una squadra veramente dominante e bastava poco per essere davvero competitivi per il titolo..
Vedendo come sta giocando Randle, che era disponibile e non costava granchè, (non interessando molto ai Pelicans), vedendo come continua a giocare Vucevic, a cui forse prima dell'infortunio di Bamba ci si poteva arrivare senza grossi sacrifici, (free agent in estate con una squadra giovane e forte solo nel front-court), c'è da mangiarsi le mani...
Prometto che è l'ultima volta che vado avanti con questa storia..
Davvero.