Risultati NBA

Risultati NBA, Denver torna ufficialmente ai playoff! San Antonio sconfigge i Warriors, OKC cade contro gli Heat, Dirk passa Wilt, ma a Dallas non basta

(34-36) Miami Heat 116 – 107 Oklahoma City Thunder (42-29)

I Miami Heat approfittano dell’assenza di Russell Westbrook e trionfano contro gli Oklahoma City Thunder. Vittoria importantissima in chiave playoff per la franchigia di South Beach, che si mantiene all’ottavo posto nella Eastern Conference, a distanza di sicurezza dagli inseguitori. OKC invece scivola sesta nella Western Conference, con lo stesso record dei San Antonio Spurs, quinti.

Pronti, via e Miami è già sotto: OKC apre infatti con un parziale di 13-0 che lascia presagire scenari foschi per gli uomini di coach Erik Spoelstra. Gli Heat sono però bravi a ricompattarsi e a ripartire subito, rispondendo all’assalto dei Thunder e chiudendo addirittura il primo quarto in vantaggio (27-25). Miami continua con la stessa energia anche nel secondo quarto, e si porta anche sul 41-29, prima del recupero dei Thunder, che si tornano a -3 all’intervallo lungo (58-55). Nel terzo quarto Miami ricostruisce il proprio vantaggio, arrivando anche a +15. OKC prova di nuovo a rientrare, e una schiacciata di Jerami Grant a inizio ultimo quarto riporta la squadra a -7, ma un’ulteriore parziale di 15-3 di Miami mette fine a ogni storia, con gli Heat che negli ultimi minuti gestiscono il vantaggio di +19 accumulato a 7.29 minuti dalla fine, quando la tripla di Josh Richardson fissa il risultato sul 101-82.

Miami viene guidata dalla panchina, con Goran Dragic (26 punti, 11 assist) e Dwyane Wade (25 punti, 5 assist) a guidare la second unit, che oscura quella di OKC 67-10. Kelly Olynyk contribuisce con 18 punti e 9 rimbalzi. I Thunder trovano i 31 punti e 9 rimbalzi di Paul George, i 27 con 10 rimbalzi di Jerami Grant e i 20 con 6 assist di Dennis Schroeder, ma tirano con il 43% dal campo, e non basta per vincere.

(47-22) Golden State Warriors 105 – 111 San Antonio Spurs (42-29)

I San Antonio Spurs colgono la loro nona vittoria consecutiva contro i campioni in carica dei Golden State Warriors, e non solo salgono al quinto posto della Western Conference, ma ottengono anche un record positivo per la 22esima stagione consecutiva. Gli Warriors, che schieravano Andrew Bogut titolare, rimangono al primo posto, ma vengono raggiunti dai Denver Nuggets.

Polveri bagnate a inizio partita per gli Splash Brothers: 0/11 combinato nelle prime triple di Steph Curry e Klay Thompson, con San Antonio che cerca subito di scappare. Nonostante tutto il primo quarto si chiude in parità a quota 25, dopo una tripla irreale a fil di sirena di Curry. Nella seconda frazione però gli Spurs prendono il largo, portandosi a +11 all’intervallo lungo. Gli Warriors non si danno certo per vinti, e nel terzo quarto riescono a infilare un parziale di 16-5 che pareggia i conti a quota 75. Ma gli uomini di coach Gregg Popovich non si fanno intimidire e mantengono il controllo del match: nell’ultimo periodo DeMar DeRozan infila 10 punti che si rivelano fondamentali per chiudere la partita.

Negli Spurs DeMar DeRozan chiude flirtando con la tripla doppia a 26 punti, 9 rimbalzi e 8 assist. LaMarcus Aldridge ci aggiunge 23 punti e 13 rimbalzi, e Rudy Gay 17 punti dalla panchina. A Golden State, priva di DeMarcus Cousins e Andre Iguodala, non bastano i 25 punti, 7 rimbalzi e 8 assist (con 9/25 dal campo) di Steph Curry, o i 24 di Kevin Durant, o i 14 (5/18 dal campo) di Klay Thompson.

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Guarda i commenti

  • Questa volta tutti i giovani di Boston giocano male e dopo un difficile inizio, è la coppia Irving-Horford a tenere i biancoverdi in partita, ma quando prendi 14 rimbalzi in meno degli avversari non puoi pensare di vincere. Ennesima partita persa nel pitturato.
    Boston soffre la mancanza di un centro titolare, (Baynes resta solo un buon cambio); quando ti accorgi di essere inferiore anche a Denver le prospettive post-season diminuiscono ancora.
    Chissà perchè Danny Ainge ha deciso di puntare tutto sull'anno prossimo, nonostante una stagione così incerta e senza una squadra veramente dominante e bastava poco per essere davvero competitivi per il titolo..
    Vedendo come sta giocando Randle, che era disponibile e non costava granchè, (non interessando molto ai Pelicans), vedendo come continua a giocare Vucevic, a cui forse prima dell'infortunio di Bamba ci si poteva arrivare senza grossi sacrifici, (free agent in estate con una squadra giovane e forte solo nel front-court), c'è da mangiarsi le mani...
    Prometto che è l'ultima volta che vado avanti con questa storia..
    Davvero.

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Pubblicato da
Simone Simeoni

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