(44-27) Indiana Pacers 98 – 106 Portland Trail Blazers (43-27)
Gli Indiana Pacers escono sconfitti dalla loro trasferta in Oregon, ma rimangono quarti nella Eastern Conference, dall’altra parte i Portland Trail Blazers, che vincono comunque a fatica, salgono al quarto posto della Western Conference con una partita e mezza di vantaggio sui San Antonio Spurs e gli Oklahoma City Thunder.
Privi di C.J. McCollum i Blazers non iniziano nel migliore dei modi, andando sotto anche di 11 nel primo quarto, prima che un parziale di 10-2 sistemi la situazione. La partita procede a strappi: nel secondo quarto a un parziale di Indiana corrisponde un controparziale di Portland, con i padroni di casa che prima dell’intervallo lungo trovano tre triple consecutive per portarsi a +7 (55-48). Nel terzo quarto i Blazers continuano ad accrescere il proprio vantaggio, portandosi anche a +17. Ma nell’ultima frazione tutto il duro lavoro di Portland sembra rischiare di sciogliersi. Indiana torna a -5 all’ultimo minuto, grazie al canestro di Wesley Matthews (102-97), ma i liberi di Al-Farouq Aminu riportano Portalnd a distanza di sicurezza. Matthews segna solo uno dei suoi liberi, e Damian Lillard chiude il match infilando gli ultimi due tiri dalla linea della carità.
Portland si appoggia al suo giocatore di maggior talento, Damian Lillard, che realizza 30 punti e 15 assist. Jusuf Nurkic aggiunge 18 punti e 11 rimbalzi e Al-Farouq Aminu 16 punti. Per Indiana i 28 punti e 10 rimbalzi di Myles Turner, i 15 di Bojan Bogdanovic e i 14 di Doug McDermott e Wesley Matthews non sono abbastanza.
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Questa volta tutti i giovani di Boston giocano male e dopo un difficile inizio, è la coppia Irving-Horford a tenere i biancoverdi in partita, ma quando prendi 14 rimbalzi in meno degli avversari non puoi pensare di vincere. Ennesima partita persa nel pitturato.
Boston soffre la mancanza di un centro titolare, (Baynes resta solo un buon cambio); quando ti accorgi di essere inferiore anche a Denver le prospettive post-season diminuiscono ancora.
Chissà perchè Danny Ainge ha deciso di puntare tutto sull'anno prossimo, nonostante una stagione così incerta e senza una squadra veramente dominante e bastava poco per essere davvero competitivi per il titolo..
Vedendo come sta giocando Randle, che era disponibile e non costava granchè, (non interessando molto ai Pelicans), vedendo come continua a giocare Vucevic, a cui forse prima dell'infortunio di Bamba ci si poteva arrivare senza grossi sacrifici, (free agent in estate con una squadra giovane e forte solo nel front-court), c'è da mangiarsi le mani...
Prometto che è l'ultima volta che vado avanti con questa storia..
Davvero.