Dallas Mavericks

NBA, Nowitzki torna sull’upset al primo turno dei Playoff 2007

Nella notte fra sabato e domenica i Dallas Mavericks di Dirk Nowitzki saranno impegnati per l’ultima volta sul parquet della Oracle Arena, luogo mai banale considerata la storia recente della franchigia. A partire dalla prossima stagione, infatti,  i Golden State Warriors si sposteranno downtown e con loro traslocherà anche parte dell’ormai celebre parete scalfita dalla rabbia di Nowitzki nel post-partita di quella gara 6  che sancì l’eliminazione dei texani, allora testa di serie #1 a Ovest.

Il tedesco è tornato sull’episodio che oramai è parte integrante – quasi anedottica – della storia NBA. Di seguito quanto raccontato ai microfoni di Anthony Slater di The Atheltic:

“Mi fa piacere che vogliano trasferirla. Avere un posto in una qualsiasi arena avversaria è qualcosa di abbastanza particolare. Non è un ricordo felice per me, ma resta un fatto incredibile. [Dopo la sconfitta del 2006] ci sentivamo pronti. Se non erro battemmo gli Spurs in tre occasioni su quattro in stagione, sembrava essere il nostro anno.”

La campagna Playoff partì però subito in salita:

“[Contro Golden State] ci trovammo a dover fronteggiare enormi problemi di accoppiamento. Nellie [coach Don Nelson ndr.] sapeva esattamente come sfidarci perché aveva allenato la nostra squadra e gli Warriors erano caldissimi. Erano piccoli, giocavano veloce. [Baron Davis] deve aver segnato almeno un tiro allo scadere in ogni partita. Era semplicemente un pessimo accoppiamento. Alla Oracle l’atmofera era pazzesca, folle. Uno dei palazzetti più rumorosi nei quali io abbia giocato. I tifosi erano davveo coinvolti in occasione di qualsiasi pariziale da parte loro. Da agonista era bello giocarci, ma fu un fattore che li spinse quasi su un altro livello.”

La reazione nel post-partita, al rientro negli spogliatoi, fa ancora discutere a distanza di oltre un decennio:

“Qualcuno sostiene di avermi visto lanciare un cestino, stando ad altri era una sedia. Accadde a caldo, non ricordo nemmeno cosa fosse in realtà ma ricordo l’in******ra. Avevo giocato una partita orribile quella sera. Avevamo l’opportunità di forzare gara 7 con il fattore campo a nostro favore. Ero deluso.”

Nowitzki ha poi aggiunto:

“In quei due anni in fila, 2006 e 2007, ho vissuto alcuni dei momenti più frustranti, pur avendo vinto l’MVP due settimane più tardi. Ora, ogni volta che penso al premio, mi torna in mente l’eliminazione al primo turno contro gli Warriors. Ogni volta che vengo qui a giocare sembra quasi che la questione venga presa alla leggera quando mi chiedono di parlarne. Ovviamente per me all’epoca non fu così. è un episoodio che fa parte della mia carriera e della mia storia e non c’è nulla che possa fare per cambiare le cose. Fu un periodo difficile ma sono convinto che quelle sconfitte mi abbiano reso il closer capace di vincere tutto nel 2011. Quando mi chiesero di autgrafare quel punto della parete risposi: ‘Perché no?'”

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Nicolò Basso

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