Robert Swift
Credits: David Zalubowski/AP
Napoleon Dynamite, un nome che poteva lanciarlo nell’Olimpo del basket ma che invece lo ha condannato all’eterno anonimato. Nel Draft di J-Smoove, J.R. Smith e Al Jefferson, Robert si guadagna una chiamata alla dodicesima, senza nemmeno passare dal college. Bob Hill vuole farne il perno dei furono Seattle Supersonics, ma al terzo anno nella lega, quello che doveva essere della consacrazione, si rompe il crociato anteriore e va fuori per tutta la stagione. Da lì in poi è praticamente ai margini del progetto dei Sonics, incentrato, dopo l’addio di Ray Allen, sul nuovo arrivato Kevin Durant. Prima la D-League, poi un’occasione in Giappone fermata soltanto dallo tsunami. Il tutto condito da fiumi di alcool, armi, droghe e una casa da un milione di dollari ridotta ad un letamaio. Oggi, a 30 anni, Robert ha cercato di cambiare vita lasciandosi definitivamente alle spalle il basket e tentando di ricostruire una vita che, per buona parte, ha pensato solo a distruggere. Forse a 30 anni Robert Swift si è sentito vecchio per il basket. C’è ancora tempo, invece, per una vita normale.
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Interessante come 4 su 10 siano passati per i Pacers! :D