(47-27) Portland Trail Blazers 118 – 98 Chicago Bulls (21-55)
I Portland Trail Blazers si stringono intorno a Jusuf Nurkic con una chiamata su FaceTime nel prepartita prima di battere dei Chicago Bulls falcidiati dagli infortuni e privi dei loro migliori giocatori come Zach LaVine, Otto Porter jr e Lauri Markkanen. Vittoria importante per i Blazers che salgono al terzo posto nella Western Conference, mentre la fallimentare stagione di Chicago si va sempre più arenando.
I Blazers prendono in mano la partita fin dal primo quarto, quando realizzano un parizale di 13-3 per scappare subito via, sul +13. Nel secondo e nel terzo periodo Portland è brava a controllare e gestire, rispondendo colpo su colpo a Chicago, e aumentando il disavanzo, che arriva a toccare anche i 28 punti. Il quarto quarto è solo garbage time, ed è l’occasione per i giocatori di entrambe le panchine di trovare un po’ di spazio e mettersi in mostra.
Nonostante la serata non proprio positiva di Damian Lillard (11 punti con 3/12 al tiro), Portland trova il grande apporto della panchina: i 20 punti di Seth Curry, i 15 di Rodney Hood, i 13 di Zach Collins. Da segnalare anche la prova da 12 punti e 11 rimbalzi di Al-Farouq Aminu. Per Chicago Shaquille Harrison sigla 21 punti e 10 rimbalzi, Robin Lopez 15 con 9 rimbalzi e Wayne Selden addirittura 11 con 12 rimbalzi.
(51-23) Golden State Warriors 118 – 103 Memphis Grizzlies (30-45)
Grazie a un Kevin Durant praticamente infallibile i Golden State Warriors passano sul campo dei Memphis Grizzlies, e tornano al primo posto solitario della Western Conference. I Grizzlies erano un’avversario tutt’altro che semplice per gli Warriors: Memphis ha fatto registrare quattro delle sue ultime cinque vittorie casalinghe contro squadre dell’alta classifica della Western Conference come Houston, Portland, Utah e Oklahoma City.
La gara inizia all’insegna dell’equilibrio, con i Grizzlies in grado di sorprendere i più quotati avversari e portarsi in vantaggio (37-31) alla fine del primo quarto. Nella seconda frazione però i campioni in carica recuperano, e passano anche a condurre dopo il parziale di 9-2 propiziato da Kevin Durant nell’ultimo minuto prima dell’intervallo lungo. Memphis è però avversario ostico e duro a morire: nel terzo quarto i Grizzlies riescono a rimanere attaccati alla partita, e si riportano anche a -1 (85-84) con la tripla di Justin Holiday, prima dei liberi di Steph Curry e del canestro di Alfonzo McKinnie, che fissano il vantaggio degli Warriors sul +5 all’alba dell’ultima frazione. Nei primi minuti del quarto quarto Memphis spinge, e torna in vantaggio (92-91) grazie ai liberi di Chandler Parsons, ma subito dopo Durant si fa principale esecutore del parziale di 9-0 con il quale gli Warriors scappano via. Memphis riesce a tornare a -4, ma un altro strappo di Golden State, che sigla un parziale di 14-1, chiude definitivamente il match con la vittoria degli ospiti.
Kevin Durant vive una nottata strepitosa: 28 punti tirando 12/13 dal campo e 3/3 ai liberi, conditi anche da 9 rimbalzi e 5 assist. Al suo fianco Steph Curry che segna 28 punti con 10 rimbalzi e 7 assist. Buona prova di DeMarcus Cousins con 16 punti, 9 rimbalzi e 6 assist. Memphis esce con onore dalla sfida, grazie a un Jonas Valanciunas da 27 punti e 13 rimbalzi, un Mike Conley da 22 punti e 8 assist e un sempre più convincente Bruno Caboclo da 17 punti e 13 rimbalzi.