(37-38) Sacramento Kings 118-121 New Orleans Pelicans (32-45)
Con la stagione delle due squadre ormai ampiamente giunta al termine, le difese sono estremamente rilassate: la partita non può che essere ad alto punteggio.
Randle spara 8 punti nei primi 4 minuti, New Orleans conduce 30-26 dopo il primo quarto. Sacramento carbura nel secondo segnandone 36 ma ne subisce altri 34. Dopo la bella partita con gli Hawks, Wood (NOLA) si ripete. Dopo un terzo quarto ulteriormente in equilibrio, la partita si decide negli ultimi 12 minuti. A 5 minuti dal termine Sacramento è avanti 108-106. Randle si carica i suoi sulle spalle e a suon di canestri clutch li conduce alla vittoria. Fox ne fa 25+12 assist, Randle 34+10.
(19-57) Cleveland Cavaliers 110-116 San Antonio Spurs (44-32)
Nonostante gli Spurs si stiano giocando una posizione migliore ai prossimi Playoff (che permetterebbe loro, ad esempio, di evitare Golden State al primo turno), la partita di questa notte non è che un inevitabile contorno alla cerimonia di ritiro del numero di maglia di Manu Ginobili.
Dopo il solito primo quarto di studio, a prendere in mano la partita è incredibilmente Cleveland che nel secondo quarto segna 25 punti e tiene a soli 17 gli Spurs. Al rientro in campo si accende in maniera decisiva DeMar DeRozan che in meno di 6 minuti segna 13 punti. A fine quarto San Antonio fa registrare un paziale di 40-28 che rimette tutto in discussione. La partita arriva nel suo momento clutch: Rudy Gay segna la tripla del 109-106 con due minuti rimasti sul cronometro. Avanti di 1 punto a 18 secondi dal termine, la tripla decisiva arriva dalle mani di Patty Mills, che fa alzare ad applaudire anche Ginobili.
Il post-partita è tutto per l’argentino. Tony Parker:
Coach Popovich, in un lungo intervento, ammette che senza Ginobili gli Spurs non avrebbero vinto alcun titolo. Duncan lo definisce un “genio”, qualcosa di “incredibile”. Infine, lo stesso Ginobili ringrazia tutti per il sostegno dichiarando amore eterno alla franchigia e ai suoi tifosi.