(15-64) New York Knicks 96 – 120 Houston Rockets (52-28)
Vittoria facile per gli Houston Rockets, che sul parquet di casa non devono quasi sudare per regolare dei New York Knicks ormai rassegnati al peggior record della lega e giunti alla loro nona sconfitta consecutiva. Per la sesta volta in stagione James Harden ha giocato meno di 30 minuti, lasciando più spazio sul palcoscenico ai suoi compagni.
La partita è saldamente nelle mani dei Rockets già alla fine del primo quarto, quando i texani doppiano i newyorchesi 32-16. La situazione non fa che migliorare nel secondo periodo, quando Houston riesce a portare il suo vantaggio a +29 (72-43). Privi di motivazioni, i Kincks affondano inesorabilmente, precipitando addirittura a -39 (103-64) alla fine della terza frazione. Nel quarto periodo James Harden non tocca il campo e Houston concede infine qualcosa agli avversari, permettendo loro di ridurre un minimo lo svantaggio finale, ma portando comunque a casa una vittoria comoda.
Ben 7 giocatori Rockets chiudono in doppia cifra, a partire da James Harden che fa 26 punti, 8 assist e 8 rimbalzi in 29 minuti, mentre Chris Paul ci aggiunge 11 punti e 10 assist, e Clint Capela 12 punti e 15 rimbalzi. Per i Knicks da registrare la tripla doppia di Mario Hezonja che chiude a 16 punti, 16 rimbalzi e 11 assist. 16 punti anche per Henry Ellenson, mentre Kevin Knox ne mette 13.
(38-41) Miami Heat 109 – 111 Minnesota Timberwolves (36-43)
Altra sconfitta sanguinosa per i Miami Heat che, perdendo in casa dei Minnesota Timberwolves vedono allontanarsi il sogno playoff. A sole tre partite dalla fine della loro regular season, gli Heat avranno bisogno di un miracolo per afferrare un piazzamento utile per la postseason e regalare a Dwyane Wade la sua ultima cavalcata.
La gara è equilibrata nel primo quarto, con i padroni di casa che chiudono in vantaggio di 1 (36-35). Miami però continua a tirare con precisione (62.2% nel primo tempo) anche nel secondo quarto, riuscendo a portarsi in vantaggio anche di 9 prima di arrivare all’intervallo lungo sul +8. Al rientro dagli spogliatoi però, Minnesota porta in campo una difesa impenetrabile, gli Heat cominciano a segnare meno, e i Wolves recuperano. All’inizio del quarto quarto Miami è a +1 (93-92), ma Minnesota stringe ancora le maglie della propria difesa e scappa sul +6. Con la forza della disperazione gli Heat si riportano a contatto, grazie soprattutto alla rubata e al layup di Dwyane Wade che valgono il -1 a 10 secondi dalla fine. Miami fa fallo e manda in lunetta Keita Bates-Diop, che fa 1/2. Gli Heat affidano allora la palla alle mani di Wade che scocca il tiro che dovrebbe valere il sorpasso, e la vittoria. Il respiro dell’arena si ferma, ma il pallone colpisce il ferro ed esce, decretando la sconfitta di Miami, un ulteriore passo indietro in una corsa playoff che adesso si è fatta quasi impossibile.
Minnesota si affida ai 19 punti di Dario Saric e Gorgui Dieng, ai 18 di Andrew Wiggins e ai 13 con 12 rimbalzi di Karl Anthony Towns. Per Miami non basta la prestazione da 24 punti (21 nel primo tempo) di Dwyane Wade, né quella da 22 di Dion Waiters.